Visto che la Sinistra ha sdoganato il manganello
Share
Se dotiamo di manganello Polizia, Carabinieri e militari dell’Esercito poi dobbiamo consentir loro di utilizzarlo ogni volta che occorre, sennò è una presa per i fondelli dei cittadini e delle stesse, bistrattate, forze dell’ordine. Viva il manganello, dunque? La Sinistra dice di no, però qualche suo neo-parlamentare avendolo utilizzato con una certa disinvoltura ed efficacia è finito a Bruxelles
*****
Negli ultimi tempi mi è toccato spesso di fare su e giù per l’Italia col mio mezzo di locomozione preferito, il treno, e nella circostanza ho potuto rilevare un’accresciuta presenza di militari dell’Esercito, di vigilantes e forze di Polizia nelle stazioni ferroviarie, specialmente a Milano, a Roma e a Napoli.
Ebbene, il vedere questi uomini e donne girare in divisa tra i passeggeri in attesa suscitava una certa sicurezza ma, paradossalmente, anche tanta pena in chi è abituato a soffermarsi sui dettagli. Si trattava di personale per la maggior parte armato e munito di manganello, ma chi è appena un po’ addentro le dinamiche d’impiego di militari, Polizia e Carabinieri ed ha almeno una volta fatto ordine pubblico, sa che non è la dotazione individuale del personale a rendere efficace il suo operare sul terreno degli scontri di piazza, semmai le regole d’ingaggio alle quali deve soggiacere: il manganello va bene anche in democrazia soltanto se un addetto all’ordine pubblico è libero di utilizzarlo quando occorre. Sennò è una pessima farsa recitata sulla pelle delle forze dell’ordine. A questo punto qualcuno si starà giustamente domandando quali siano le loro regole d’ingaggio del personale impiegato in ordine pubblico.
Ebbene, non sarò io a rispondere a questa domanda perché ho intenzione di cedere il passo ad una fonte istituzionale certamente più qualificata di me: il Quirinale. Forse pochi ricordano la nota della presidenza della Repubblica dello scorso 24 febbraio, seguita all’impiego dei manganelli da parte della Polizia costretta a difendersi e ad arginare una massa di giovani forsennati che voleva raggiungere, immaginiamo per devastarli, la sinagoga e il cimitero ebraico di Pisa. Questa la sintesi: «L’autorevolezza delle Forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni – Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento». Ovviamente il signor presidente, che è protetto giorno e notte da un centinaio di corazzieri, non ha spiegato a dei poveri cristi, i poliziotti, che fanno una vita di merda per tutta la loro carriera e per quattro soldi, come si fa ad assicurare la sicurezza agli italiani e la libertà di manifestare pacificamente, perché la discriminante è tutta qui… quelli di Pisa non erano manifestanti pacifici!
In ogni caso, le forze dell’ordine possiamo anche armarle con dei bazooka ma, fintanto che le regole d’ingaggio saranno “chiare” come quelle suggerite dalla bizzarra nota del Quirinale, esse saranno sempre meno efficaci nel fare il loro lavoro che, per chi lo avesse dimenticato, è quello di assicurare la civile convivenza e proteggere tutti i cittadini dagli assalti della delinquenza. Insomma, se dotiamo di manganello le forze dell’ordine, poi dobbiamo consentir loro di utilizzarlo ogni volta che occorre. Viva il manganello, dunque? La Sinistra dice di no, però qualche neo-parlamentare della sua area politica, Ilaria Salis, l’ha utilizzato con una certa disinvoltura sulla testa degli avversari politici e per questo è stata eletta addirittura al parlamento europeo.
La suddetta neo-deputata europea della sinistra radicale ha sdoganato anche un altro simbolo della ventennale farsa-tragedia fascista: il balcone. Infatti, senza nessuna remora di ordine storico per i balconi fatali, ha concesso un’intervista all’inviato (ovviamente appecorinato) di Repubblica proprio sul balcone della casa di un suo amico a Milano… lo avesse fatto Giorgia Meloni sarebbe scattato, in un lampo, il riflesso condizionato della Sinistra: ma chi crede di essere Mussolini dal balcone di Palazzo Venezia? Insomma la signora monzese che ha fatto dell’occupazione abusiva delle case degli italiani, dell’illegalità insomma, la sua missione, dopo avere sdoganato il manganello a Budapest sulla testa dei suoi avversari politici, ci ha liberati anche dal timore riverenziale di parlare dai balconi.
E allora, signori del governo, ministro Piantedosi, svegliatevi dal letargo e, forti anche di cotanto avallo, datevi una scossa, non abbiate paura di cambiare le regole d’ingaggio delle forze di polizia e, quando occorre, manganellate da orbi a tutti quelli che, bianchi, rossi, neri o gialli che siano, con la complicità della Sinistra stanno rendendo impossibile la vita alle persone perbene nelle piccole e nelle grandi città vuoi con i blocchi stradali, vuoi con l’occupazione abusiva di case altrui, vuoi col blocco delle università, vuoi con la delinquenza che ci arriva con l’immigrazione irregolare. Perché giunti a questo punto i casi sono due: o fermate il montante senso d’impunità che sta dilagando nel Paese, o gli italiani si convinceranno definitivamente che essere persone perbene non conviene e che, anzi, bisogna essere dei delinquenti come la signora Salis per diventare “euro-onorevoli” a 16.000 euro al mese. E se ciò dovesse accadere (e di questo passo accadrà) si sbriciolerà definitivamente quel fragile paravento che ancora divide i buoni dai cattivi e sarà l’anarchia otale. Ma in quel caso ci sarà poco da preoccuparsi perché di persone perbene in Italia non ve ne saranno più dal momento che, per sopravvivere allo stato delle cose, diventeremo tutti dei delinquenti che si troveranno da padreterni nella Haiti del Mediterraneo.
(Copertina di Donato Tesauro)
Potrebbe interessarti anche Una giovane vita che si dissolse nel fuoco di un’inutile guerra