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Un terribile gioco

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Viene da domandarsi in questi giorni perché i cosiddetti esperti al servizio del governo siano più estremisti del governo stesso. Probabilmente è la sindrome del servo sciocco ma zelante, il quale spera di ottenere maggiori favori dal padrone di turno estremizzando i suoi desideri. È già successo qualcosa del genere con il controverso epidemiologo Pierluigi Lopalco in Puglia che, quale premio per la sua vicinanza al PD, ha capitalizzato la candidatura nelle liste del governatore uscente Michele Emiliano
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«Sono 845 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore: 203 in più rispetto ai 642 del giorno precedente. Sei i morti a fronte dei sette registrati mercoledì per un totale di 35.418 decessi. In crescita anche i tamponi». Questo è il bollettino ufficiale del ministero della salute di oggi a fronte dei tamponi effettuati, dal quale, anche senza elaborati calcoli, si può dedurre che i contagiati, non gli ammalati, sono in crescita soltanto perché in crescita sono stati i tamponi effettuati. Eppure per qualcuno nel governo e per i media del mainstream pare che stiamo di nuovo sull’orlo d’infuocati abissi pandemici, tant’è che il consulente del ministro della salute Walter Ricciardi, in una trasmissione RAI, ha detto chiaro e tondo che se i contagi continueranno ad aumentare (e aumenteranno man mano che aumenteranno i tamponi evidentemente) a settembre potrebbero non riaprirsi scuole e cabine elettorali. Salvo poi smentire tutto di fronte alla veemente reazione delle opposizioni, di Italia Viva e dello stesso ministro dell’interno che lo ha pubblicamente sputtanato escludendo categoricamente l’ipotesi di rimandare le elezioni che, ha assicurato, si svolgeranno regolarmente da qui a un mese.

Ma perché i cosiddetti esperti al servizio del governo sono più estremisti del governo stesso? È la sindrome del servo sciocco ma zelante, il quale crede di ottenere maggiori favori dal padrone di turno estremizzando i suoi desideri? È già successo qualcosa del genere con il discusso epidemiologo Pierluigi Lopalco in Puglia che, quale premio per la sua vicinanza al PD, ha capitalizzato la candidatura nelle liste del governatore uscente Michele Emiliano. Figuriamoci dove potrebbe arrivare la zelanteria di Ricciardi che, come minimo, si aspetta di diventare “onorevole” del PD. In verità, anche prima dell’esternazione di costui, era forte il sospetto che si stesse agitando sulle nostre teste lo spauracchio della ripresa del contagio da Covid-19 per impedire le elezioni regionali del prossimo 2o e 21 settembre, dove – stando alle previsioni – per la maggioranza che sostiene il governo sarebbe una batosta.

Se le cose stessero davvero così sarebbe difficile non condividere la preoccupazione del leader della Lega e di Fratelli d’Italia che avevano già messo le mani avanti qualche giorno fa, gridando all’emergenza democratica. Sì, in effetti nell’Italia del dopoguerra non è mai stata impedita una consultazione elettorale perché, quello di “impedire” dei diritti, è uno esercizio pericoloso che si sa dove inizia ma non si sa dove finisce, tant’è che in America si sono levate grida di sdegno all’ipotesi prospettata da Donald Trump di rinviare le elezioni presidenziali di novembre a causa del coronavirus. Anche perché il candidato democratico Joe Biden, grazie al coronavirus, si vede già alla Casa Bianca.

Eppure noi non siamo sdegnati di fronte all’inverecondo spettacolo di un governo che ha consegnato la propria sovranità prima all’UE e poi ai cosiddetti esperti del Comitato Tecnico Scientifico; non siamo sdegnati per un governo che agisce all’insegna dello stop and go; non siamo sdegnati di fronte un governo che sta dilapidando immani risorse economiche in mancette, bonus e sussidi vari, invece di utilizzarle per un organico programma di ripresa economica. Noi siamo sdegnati di fronte al fatto che, mentre il governo e i suoi cosiddetti esperti non eletti da nessuno giocano col coronavirus, l’inquilino del palazzo più alto di Roma resta silente e nell’ombra. Ciò mentre iniziano a languire i diritti e le libertà garantiti da quella Costituzione che egli aveva solennemente giurato di difendere d’avanti al Parlamento e al popolo italiano.

(Copertina di Mario Tesauro)
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