Ti amo, ma almeno a San Valentino ridammi un po’ di coperta
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![Stuart Turner](https://www.vincenzociaraffa.it/wp-content/uploads/2025/02/Copertina-3-820x394.jpg)
Un aforisma al giorno toglie il medico di torno
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Il giornalista sportivo, nonché ex campione di automobilismo e sapido narratore, Stuart Turner con questo aforisma rileva (utilizzando un umorismo tipicamente britannico) un fatto che, nelle nostre stanze da letto, accade più spesso di quanto non siamo disposti ad ammettere con parenti, amici e forse con lo stesso partner interessato: il ritrovarci spesso col culo fuori dalle coperte nelle fredde notti d’inverno. Accade, infatti che, quando il clima è particolarmente rigido, nelle persone che dormono affiori a livello inconscio l’ancestrale ricordo della caverna dove, su di un giaciglio di erba secca, i nostri antenati preistorici dormivano la notte, coprendosi con pelli di animali che conservavano gelosamente. Ai tempi nostri questa inconscia emersione psicologica fa scattare lo stimolo riflesso ad accoccolarsi tirandosi le coperte sulla testa, scoprendo così i nostri piedi oppure il fondoschiena di chi ci dorme a fianco, perché, come ci ricordano spesso politici ed economisti in cerca di giustificazioni, una coperta è sempre troppo corta per coprire tutto ciò che occorre.
Fin qui tutto normale e rimediabile, perché ai bambini e ai ragazzi che di notte si scoprono pensano i genitori a sistemar loro le coperte della culla o del lettino, mentre gli adulti single, temprati dall’esperienza, sono di solito organizzati: prima di addormentarsi infilano il bordo delle coperte sotto il materasso, fin dove arrivano le braccia. I problemi logistici veri e propri nascono quando a stare sotto le coperte si è in due, e non importa se si tratta di coppie molto innamorate, poco innamorate o per niente innamorate, perché la sindrome della coperta corta colpirà in ogni caso, implacabilmente.
Quando capita (e capita spesso…) il partner, un po’ per amore, un po’ per cavalleria, oppure soltanto per quieto vivere, prova a spostarsi verso il centro del letto, ma può anche capitare che egli provi istintivamente a tirare la coperta verso di sé, ed è in quel preciso momento che si accorge di aver dormito tutta la vita con una tigre del Bengala sotto mentite spoglie, perché una bofonchiata in verità più simile a un ruggito che a un verso umano, seguita da uno sbuffo insofferente e da un’energica strattonata, riporta ab antico la posizione della coperta. Poi cala di nuovo il silenzio sulle infreddolite terga del malcapitato. Che cosa fare? Beh, almeno di non voler divorziare, indossate un pigiama molto pesante prima di andare a letto d’inverno, oppure correte a comperare un plaid tutto per voi e la sera trasferitevi a dormire sul divano arrotolandovici dentro come un pascià; diamine, facciamo una cosa eccitante almeno a San Valentino … siamo o non siamo il sesso forte?
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