Statica dei ponti ed elasticità dei pedaggi
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Che strano paese era l’Italia, una volta per vedere se un ponte stava in piedi si applicava il teorema di Varignon, adesso, che siamo molto più fighi e democratici, basta avere il telepass e puoi sfrecciare su tutti i ponti che vuoi. Autostrade ha detto che il ponte era sicuro, quindi , se è crollato, sarà stato il fulmine, oppure un gruppo di seguaci di Varignon e Hooke devono aver tagliato i piloni
By Cybergeppetto
Il vecchio professore di Resistenza dei materiali, con l’accento un po’ burino e scribacchiando un bel sistema pieno di incognite e qualche derivata, ci ripeteva all’infinito “icse in de icse, cor teorema de Varignonne famo l’equazione dei momenti. Me dica un po’ Lei, se regge ‘sta struttura?”.
Io, che pure non dovevo diventare ingegnere, quando mi sentivo rivolgere quella domanda incominciavo a sudare, avrei volentieri buttato all’aria tutti quei carichi puntiformi o distribuiti, invece mi dovevo mettere pazientemente a scomporre il vettore lungo gli assi per vedere se quella struttura del tutto ipotetica sarebbe crollata o meno.
Evidentemente a quelli della società autostrade di Genova certe regole non piacciono, Varignon doveva essere un sovranista, razzista, omofobo e, perché no, anche un po’ fascista.
Probabilmente non era il solo, mi pare che ci fosse anche un certo Hooke che si vantava di aver stabilito la legge che definiva l’elasticità dei materiali, sicuramente un degno compare di Varignon.
I Benetton, Oliviero Toscani e la Società autostrade non possono perdere tempo con queste fesserie da matricole dell’università, loro hanno da riscuotere i pedaggi, per i quali basta conoscere le quattro operazioni, anzi, al limite, basta solo fare la somma, sarà per questo che lasciano a noi la sottrazione.
Che strano paese era l’Italia, una volta per vedere se un ponte stava in piedi si applicava il teorema di Varignon, adesso, che siamo molto più fighi e democratici, basta avere il telepass e puoi sfrecciare su tutti i ponti che vuoi. Autostrade ha detto che il ponte era sicuro, quindi , se è crollato, sarà stato il fulmine, oppure un gruppo di seguaci di Varignon e Hooke devono aver tagliato i piloni.
In ogni caso se la giurisprudenza democratica non lo accerta, nessuno deve sognarsi di dare credito alle scemenze di Varignon e di Hooke.
Chi può dirlo? Magari uno stormo di piccioni sovranisti ha scagazzato sul ponte a tappeto, si sa che certe ideologie sono corrosive.
Magari delle talpe sovraniste hanno scavato il terreno democratico difeso strenuamente dagli ingegneri anti-Varignon.
Insomma, la cultura dominante illuminerà l’intelletto dei magistrati che troveranno il responsabile subdolo ed antidemocratico a cui verrà fatta confessare la sua fede perversa in Varignon.
A quel punto saremo tutti a posto, basterà aumentare un po’ i pedaggi e Genova la superba avrà il suo ponte ”più bello che pria…”.
Le carceri pulluleranno di agenti segreti di Varignon ed i nostri telepass ci sputeranno in faccia ogni volta che passiamo al casello, mai ‘na gioia…