Roma, il bue che dice “cornuto”all’asino
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Alla politica cui non abbiamo saputo chiedere l’umano possibile, adesso domandiamo l’impossibile pur di demolire quel che ancora resta in piedi delle istituzioni nazionali e periferiche
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Tra i 27 indagati per l’ennesimo affaire di corruzione e tangenti, stavolta legate alla costruzione dello stadio di Roma, v’è il solito “munifico” costruttore, i soliti personaggi politici appartenenti al Pd, ed a Forza Italia, il presidente della municipalizzata Acea scelto a suo tempo dall’attuale sindaco. Ebbene, nonostante ciò, i media, i rappresentati del Pd e di Forza Italia – cioè dei corrotti! – continuano a dar la croce addosso a Virginia Raggi, cioè alla parte lesa. Mah!
Al sindaco di Roma, infatti, in questi giorni è addebitato di tutto: non v’è buchetta nell’asfalto che non sia colpa sua e non, invece, di chi l’ha preceduta negli ultimi vent’anni, non v’è incidente stradale di cui lei non abbia colpa.
Di questo passo le addebiteranno anche il degrado del Colosseo e le avverse previsioni meteo, come ha ben colto la vignetta dell’ineffabile Tesauro.