Quei grandi criminali di Al Bano, Pupo e Toto Cutugno …
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Probabilmente i geo-strateghi che in questi giorni si affannano a spiegarci quando la guerra, data ormai per imminente, scoppierà tra la Nato e la Russia, dovranno inserire anche la posizione dei nostri tre cantanti nel quadro delle tensioni Est-Ovest. Innanzitutto, si intravvede forte il rischio che il nostro ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, qualora non fosse riconfermato nei prossimi governi e nelle prossime legislature, non potrà andare a vender bibite in Ucraina, il che per lui potrebbe avere un certo risvolto economico negativo visto che non pare sappia fare altro
– By Cybergeppetto –
La notizia merita tutta la nostra attenzione: nel quadro della crisi politica e militare che ha per epicentro l’Ucraina è emerso che i cantanti italiani Al Bano, Pupo e Toto Cutugno sono un pericolo per la sicurezza nazionale dell’Ucraina minacciata dalla Russia di Putin. Infatti, è accaduto che Pupo non potrà più tenere concerti in Ucraina perché è andato a esibirsi nella repubblica di Crimea sua nemica poiché federata con la Russia. Per tale ragione i nostri eroi sono stati iscritti addirittura in una non meglio specificata “lista dei criminali” ai quali è precluso l’accesso nel Paese sul Mar Nero.
Molto probabilmente i geo-strateghi che in questi giorni si affannano a spiegarci quando la guerra, data ormai per imminente, scoppierà tra la Nato e la Russia, ora dovranno inserire anche la posizione dei nostri tre cantanti nel quadro delle tensioni Est-Ovest. Innanzitutto, si intravvede forte il rischio che il nostro ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, qualora non fosse riconfermato nei prossimi governi e nelle prossime legislature, non potrà andare a vender bibite e magari anche l’horilka in Ucraina, il che per lui potrebbe avere un certo risvolto economico negativo visto che non pare sappia fare altro.
Oddio, nella furia del green pass, potrebbe anche accadere che per entrare in Ucraina sia chiesto un certificato che attesti le vaccinazioni e il ripudio preventivo dei tre cantanti criminali, Al Bano, Pupo e Toto Cutugno, sicché se vorrete andare a Kiev, bellissima città con gente simpatica, dovrete mostrare l’Ucraina Pass, rilasciato sulla base di un tampone molecolare e anche sonoro.
È chiaro che, qualora scoppi la guerra tra la Nato e la Russia, i nostri tre beniamini non potranno fare concerti per tenere alto il morale delle truppe al fine di non irritare ulteriormente l’Ucraina, perciò dimentichino di poter fare come Elvis Presley quando faceva il militare nell’aviazione americana in Germania.
Chissà, magari potremo rimediare al problema con Gigi D’Alessio o con l’orchestra Casadei: la canzone napoletana e il liscio romagnolo potrebbero dare un grande contributo per accrescere lo spessore internazionale dell’Italia con un mega concerto al Comando Supremo delle Forze Alleate in Europa. Bruxelles, poi, potrebbe addirittura offrire le chiavi della città a Vincenzo De Luca, facondo governatore della Campania e boss indiscusso della boutade come programma politico.
Peraltro, alcune voci di corridoio hanno fatto trapelare la notizia che l’imminente festival della canzone italiana di Sanremo potrebbe essere l’occasione per invitare ad esibirsi il premier russo Vladimir Putin e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, per dirimere la controversia geopolitica con sparate canore oltre a quelle che ci ammannirà l’impavido Amadeus. A tale progetto pare stiano lavorando sia il ministero degli Affari esteri, sia il ministero dei Beni culturali, bisogna soltanto evitare che Vladimir Putin – noto macho – sia invitato sul palco a suonare il pianoforte da Drusilla Foer, all’anagrafe Gianluca Gori. Negli ultimi anni, infatti, il festival ha assunto un profilo molto gay friendly, ma i due ministeri italiani assicurano che prevarrà la ragion di stato, talché a Stoltenberg e a Putin non verrà chiesto di indossare alcuna parrucca o tacchi a spillo per compiacere l’ipocrisia del politicamente corretto.
Meglio così, che tutto si risolva sul palco di Sanremo, il che sarebbe la prima grande mossa politica dei nostri due ministri da quando sono diventati tali.
E poi, vi pare che noi si possa dichiarare guerra all’Ucraina in quest’ora segnata dal destino, in cui si vota per eleggere il solito Presidente che terrà in piedi i governi che piacciono soltanto alla casta?
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