Quando si rompe il guscio dell’uovo
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Un aforisma al giorno toglie il medico di torno


Una coppia può vivere insieme e tranquilla per molti anni, può avere una buona intesa sessuale, può dare origine a una famiglia sana e laboriosa, può perfino costruire grandi imprese senza diventare ciò che intendeva lo scrittore austriaco Friedrich Halm: “Due anime ma un singolo pensiero, due cuori che battono come uno”. E di esempi a riguardo se ne potrebbero fare tanti, specialmente nel mondo del jet-set dal momento che in esso vi è una maggiore percentuale di coppie per le quali il letto e la famiglia (quando vi si dedicano…) rappresentano una pausa dal loro lavoro o dalla loro indipendenza, insomma è il rientro dalla libera uscita di due persone che, anche quando perseguono lo stesso obiettivo, lo fanno per strade diverse. Molte coppie tirano avanti in questo modo fino a quando un evento imprevisto e talvolta traumatico non va a scuotere l’albero del loro modus vivendi, o rompere il guscio protettivo che esse avevano costruito intorno alla loro relazione. E allora le certezze vengono meno e le abitudini divengono all’improvviso noiose, mentre le colonne sulle quali si pensava di aver costruito un universo fatto su misura si rivelano di cartapesta. Quando ciò accade sembra la fine di tutto e spesso lo è, ma non sempre.
Infatti, alcune volte, sorvolando con ritrovata capacità critica le macerie della relazione, una coppia comincia a prendere coscienza delle ragioni che l’hanno portata alla crisi e che, spesso, sono anche piuttosto semplici: erano due persone che vivevano insieme, dormivano insieme, avevano gli stessi figli e i medesimi amici, ma non si conoscevano affatto. E allora può capitare che i ricordi, le aspirazioni, i progetti, le illusioni e le disillusioni affrontate insieme in passato si ritrovino e si frammischino dando luogo a sensazioni nuove, come il terrore di non saper trattenere ciò che si sta per perdere dopo averlo appena riscoperto, cioè l’amore. Sì, l’amore, perché può accadere anche che due persone si accorgano di amarsi soltanto quando stanno per perdersi. Ma quello che poi rinasce, quando rinasce, sulle macerie di una relazione che si vuole ricostruire è solitamente un legame molto solido che non è più la coperta delle rassicuranti abitudini ma del complice confronto. Sicché, s’inizia a vivere un rapporto che non è più teso soltanto all’appagamento del piacere fisico e alla ricerca della quiete esistenziale (perché l’amore non è quiete ma rivoluzione!), ma all’accettazione di un nuovo componente della famiglia, il vero protagonista della vita di coppia: il noi.
(La copertina è di Donato Tesauro)
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