La donna è un cerchio
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Un aforisma al giorno toglie il medico di torno

La rassicurante immagine di Dio ci è stata spesso proposta da pittori e scultori con un triangolo equilatero dietro la testa, ciò perché secondo la simbolistica cristiana tale figura geometrica s’identificava con la Trinità. Ebbene, a voler rimanere in questa scia simbolica si potrebbe rappresentare con delle figure geometriche la nostra intera vita… vediamo un po’. Il matrimonio come un traballante parallelogramma? La moglie come un trapezio sul quale è ardimentoso salire ma facilissimo cadervi? L’amicizia come un cono capovolto? La razionalità come una linea retta? L’intelligenza come un quadrato? L’uomo come una piramide senza la base? E la donna?
Già, la donna. Confessiamo che non avremmo proprio saputo in quale figura geometrica collocare una creatura che è incollocabile per definizione, perché allo stesso tempo sa essere forte e cedevole, materna e determinata, amorevole e implacabile, madre di tutte le cose e nemica delle stesse se non girano per il “suo” verso, intelligente e piena di trasalimenti, diffidente eppure capace di abbassare le sue difese per amore, dura come l’acciaio e dolce come il miele. Per fortuna a trarci d’impaccio è intervenuto Roberto Todaro, un pittore del quale ci occupammo alcuni anni fa in occasione di una mostra delle sue opere (https://www.vincenzociaraffa.it/i-trasalimenti-di-un-artista-rielaboratore/).

Todaro è un pittore “olonese”, di Marnate per la precisione, la cui ispirazione è da ricercarsi nei verdi siti della Valle Olona, disegnata dal millenario scorrimento del fiume che le dà il nome, dove egli vive e opera in una natura che ha conservato la patina delle cose senza tempo. La maggior parte dei lavori dell’artista marnatese ruotano intorno alla condizione femminile, sicché abbiamo avuto buon gioco a ricorrere ad una sua opera per trovare la figura geometrica idonea a rappresentare l’universo femminile… a tutto tondo è il caso di dire. Una donna misteriosa senza nome su di una tela rotonda senza titolo (un pastello a cera ed olio di 0,90 centimetri di diametro). La scelta di rappresentare la “sua” donna su di una tela circolare non è stata una bizzarria dell’artista, ma una scelta precisa. Infatti, secondo Todaro, non v’è niente che possa rappresentare una donna meglio della circolarità. Purtroppo, l’artista di Marnate non titola mai i suoi lavori e non l’ha fatto neppure questa volta, anche se ci ha inviato il file dell’opera accompagnandolo col verso di un autore anonimo che abbiamo preso a ispirazione. Ma, poi, l’autore dei versi è veramente anonimo?
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