Il proletario Orso batte Dudù 24.000 a zero!
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Se nella cuccia di Orso, il cane della senatrice quasi proletaria Monica Cirinnà, hanno trovato 24.000 euro, in quella di Dudù, il barboncino di quel riccastro di Silvio Berlusconi, dovrebbero trovare perlomeno un’opera inedita di Leonardo. Certo che l’Italia è uno strano Paese dove a essere ricca è la Sinistra con la puzza sotto il naso e non la Destra come sarebbe lecito attendersi
– Enzo Ciaraffa –
Alcuni giorni fa, mentre erano intenti a svolgere alcuni lavori nella tenuta agricola Capalbio Fattoria, di proprietà della senatrice del Pd Monica Cirinnà e del marito Esterino Montino a sua volta sindaco piddino di Fiumicino, alcuni operai hanno trovato 24.000 euro nella cuccia del cane, di nome Orso. Le banconote erano tutte in tagli da 500 euro, arrotolate con cura e tenute insieme da alcuni elastici. In merito a questo ritrovamento la Procura di Grosseto che indaga non ha formulato al momento nessuna accusa. Peraltro, appena saputo il fatto, è subito partita l’Armata della Santa Fede dei media mainstream, a difendere i proprietari della principesca magione con delle ipotesi abbastanza astruse, come quella che la cifra ritrovata sia il gruzzolo di qualche malvivente che ve l’aveva depositata.
Personalmente trovo surreale l’idea che qualcuno possa entrare in casa mia per depositare dei soldi nella cuccia del cane, e neppure voglio fare considerazioni sul fatto che i “compagni” (mi perdonino Marx e Stalin…) Cirinnà & Montino siano dei bene accorsati possidenti terrieri nella ridente e costosa Capalbio. Ed anche come proprietari di immobili e di società varie, i due coniugi del Pd che non è la sigla di Partito Danarosi, non scherzano tant’è che il quotidiano “LaVerità” nell’edizione cartacea del 27 agosto scorso, per inseguire le loro proprietà, ha dovuto impegnare un’intera pagina. E non voglio neppure pensare a cosa sarebbe accaduto negli ambienti di Sinistra, in qualche zelante Procura e nei media amici se l’insolito ritrovamento fosse avvenuto in casa di un personaggio politico appena un po’ di Centrodestra: come minimo lo avrebbero crocifisso a mezzo media e indagato perché “atto dovuto”!
Ma mentre scrivo è la giornata mondiale del nostro amico a quattro zampe e proprio per questo, non me la sento di far passare per delinquente peloso il cane della tenuta in questione. E sì, perché l’esito finale di questa storia surreale sarà – v’è da scommetterci – che i cani della tenuta dei princi… pardon dei coniugi Cirinnà-Montino, erano dediti a qualche losco traffico canino. Ci sarebbe da ridere, ma in un Paese dove si processano degli scienziati per non aver saputo prevedere un terremoto, può accadere questo ed anche di peggio. Perciò, a discolpa degli inquilini della cuccia-forziere mi permetto di fare alcune osservazioni.
La prima osservazione. La carta moneta da 500 euro non si stampa più dal 2019.
La seconda osservazione. Chi ha nascosto quei soldi non era di certo un mentecatto senza cultura perché sapeva che quel taglio, per quanto non più stampato, è sempre esigibile.
La terza osservazione. Le banconote ritrovate erano tenute insieme da elastici che dopo pochi mesi di esposizione al caldo-freddo si sarebbero dovuti sbriciolare, mentre pare di capire che quelli della cuccia di “Capalbio Fattoria”, benché scoloriti, erano integri… il malloppo era stato risistemato e spostato di recente? Il perché, eventualmente, speriamo ce lo dicano gli inquirenti.
Ma il fatto più surreale di una vicenda che lo è già di suo, sono state le dichiarazioni della senatrice e padrona di casa: «In merito all’importante cifra di denaro rinvenuta casualmente nella nostra azienda e che abbiamo prontamente consegnata ai Carabinieri siamo felici che quel denaro, molto probabilmente frutto di qualche reato compiuto da malviventi, sarà nella disponibilità del Fondo Unico per la giustizia e che verrà utilizzato per fini di pubblica utilità. È questo il comportamento corretto che ogni cittadino onesto deve tenere e siamo orgogliosi di quanto fatto. Siamo in contatto con la Procura di Grosseto e con il comando provinciale dei Carabinieri per avere notizie sull’evoluzione delle indagini al fine anche di assicurare serenità e sicurezza alla nostra azienda».
Prontamente consegnata, comportamento corretto, serenità e sicurezza all’azienda… dalla serie non vi permettete di fare illazioni perché noi siamo antropologicamente perbene. Per carità, per adesso, non abbiamo motivo di dubitarne. Certo che come dichiarazione autocelebrativa è anche peggio di quella rilasciata dalla Cirinnà a proposito dell’abbandono della colf strapagata, per la quale la senatrice, bontà sua, ha dichiarato di versare pure i contributi che, per quanto ne sappiamo, sono un obbligo di legge.
Attendiamo di conoscere gli sviluppi dell’inchiesta (se mai ci sarà…) sul cane Orso riccone a sua insaputa. Nel frattempo ci permettiamo – noi che siamo anni luce distanti dalle sue idee politiche ed etiche – di darle un suggerimento, così, per carità di patria: senatrice, la smetta di rilasciare dichiarazioni sennò perderà la causa come diceva Pierino e, per capire il perché, si faccia raccontare la barzelletta sul nostro discolo nazionale, a processo per aver sedotto una giovane che poi non vuole sposare.
Questo il succo della barzelletta. L’avvocato difensore, per acclarare l’impossibilità fisica di Pierino a compiere l’atto sessuale, gli tira il bigolo fuori dalle braghe e pronuncia la sua arringa mentre glielo scuote: «Signor giudice, signori della Corte, ma vi pare che questo piccolo aggeggio l’imputato poteva ingravidare una donna?». E continua con l’arringa per un bel po’ di tempo, sempre scuotendo il bigolo di Pierino che, a un certo punto dell’arringa, si piega e sussurra all’orecchio del suo ferace difensore: «Avvocà, la smetta di scuoterlo sennò perdiamo la causa…». È tutto chiaro senatrice perché dovrebbe smettere di rilasciare dichiarazioni a destra e a manca? Si accontenti di essere proprietaria di un cane così fortunato e tratti con più rispetto le colf che, a quanto sembra, a voi di sinistra stanno antipatiche… forse perché pretendono di essere pagate per il loro lavoro? Che cosa vuole, nel libero mercato funziona così.
Mentre chiudo l’articolo mi sovviene un pensiero malandrino: se nella cuccia del cane di una senatrice (finta)proletaria sono stati trovati 24.000 euro in bigliettoni da 500, è lecito aspettarsi che nella cuccia di Dudù, il piccolo barboncino di quel riccastro di Silvio Berlusconi, vi sia nascosta quantomeno un’opera inedita di Leonardo!
(Immagini di Laura Zaroli)
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