Meditando sull’arrivo del nuovo anno …
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Un aforisma al giorno toglie il medico di torno
Indipendentemente da come lo abbiamo vissuto, l’anno che ci lasciamo alle spalle è un altro vagone di rimpianti che agganciamo al treno della nostra vita, i quali ci danno il senso della retrospettiva unito alla possibilità di far diventare un’occasione sprecata di ieri sprone ed insegnamento per l’oggi e per il domani.
Ma, come in un treno vero, all’inizio di ogni nuovo anno il rimpianto ci consente di spostarci da un vagone all’altro, magari andando un po’ indietro (che nel nostro caso significa andare in testa), dove ci attendono seduti e imbronciati progetti, ideali, figure e amori traditi o distrutti per nostra colpa. Sicché, vi incontriamo la persona cha avremmo dovuto amare invece di lasciarla andare, la parola che avremmo fatto bene a non dire, l’impresa che non avremmo dovuto mai abbandonare, il coraggio che non avemmo nella lotta per la vita. Lo psicologo sostiene che il rimpianto è soltanto un’emozione che sboccia nella consapevolezza di una situazione del passato percepita come sbagliata o insoddisfacente, mentre il prete lo fa coincidere col pentimento, se non addirittura con una sorta di autocondanna. Nessuno di loro, però, è stato capace di coglierne la positività!
Infatti, i rimpianti sono come gli occhiali che ci aiutano a vedere il presente e il futuro con più chiarezza, perché la pezzuola del tempo vi ha eliminato macchie e opacità, anzi possiamo sostenere, senza tema di essere smentiti, che un’altissima percentuale di capolavori artistici e letterari sono stati ispirati proprio dai rimpianti. Pertanto, andiamo incontro al nuovo anno senza sentirci troppo gravati dal fardello di rimpianti che continuiamo a trascinarci appresso, perché essi sono una ricchezza della memoria e col tempo diventeranno metro di comparazione e fonte di saggezza.
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