Ma i proprietari di case che cosa hanno fatto alla Sinistra italiana?
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Dopo aver votato in Europa la nefasta direttiva case green del Parlamento Europeo, nefasta per gli striminziti tempi di realizzo, il duo Landini-Schlein vorrebbe accanirsi ancora di più contro le case degli italiani, arrivando perfino a caldeggiare una patrimoniale europea. A riguardo il loro illiberale teorema è semplice, per alcuni perfino ammiccante, ma risale al comunismo puro di anni infelici e per fortuna lontani
– Enzo Ciaraffa –
Un tempo, quando i controllori di volo avevano una vertenza sindacale non indugiavano in un classico sciopero di astensione dal lavoro, che sarebbe stato pericoloso per il traffico aereo, ma si limitavano ad applicare pedissequamente e caparbiamente i protocolli di regolamentazione. I rallentamenti e il caos che ne derivavano stavano a significare essenzialmente due cose: che in Italia le cose funzionano meglio in assenza di regole e che il sindacato di una volta aveva più fantasia della Cgil a trazione Landini-Schlein.
Infatti, mentre il segretario della maggiore organizzazione sindacale italiana lancia l’idea di uno sciopero generale per opporsi al Decreto Lavoro varato dal governo lo scorso 1° maggio – perché penalizzerebbe la classe operaia e irrobustirebbe il precariato – il giurista e sindacalista piddino Pietro Iachino lo smentisce con una certa perentorietà. Tra l’altro, nell’editoriale sul Corriere della Sera del 24 agosto del 2006 lo stesso Iachino in un certo senso anticipò profeticamente, e con le medesime motivazioni del governo Meloni che l’ha in pratica abolito, le critiche a quello che poi è diventato il reddito di cittadinanza così caro al Pd di oggi: «Perché, mentre si discute di tagli dolorosi alla spesa pubblica per risanare i conti dello Stato, nessuno propone di cominciare a tagliare l’odiosa rendita parassitaria dei nullafacenti?». A riprova della faziosità di certe posizioni, la Sinistra che adesso si oppone perfino alla sua rimodulazione, nel 2019 votò nettamente contro il reddito di cittadinanza voluto dai grillini diventati poi suoi alleati nel governo Conte Due e compagni di strada nel governo Draghi.
Adesso, dopo aver votato la nefasta direttiva case green al Parlamento Europeo – nefasta per gli striminziti tempi di realizzo – il duo Landini–Schlein vorrebbe accanirsi ancora di più contro le case degli italiani. Il loro illiberale teorema è semplice, per alcuni perfino ammiccante, ma risale al comunismo puro di anni infelici e per fortuna lontani. Questa l’ideona: gli affitti nelle grandi città sono cari e c’è una situazione di oggettiva difficoltà del mercato immobiliare? Allora facciamo un sedere così ai proprietari di abitazioni sfitte! Magari requisendole, in aggiunta a quelle già occupate abusivamente dai loro soliti compagnucci e supporter.
A parte il fatto che, come osservato dal presidente di Confedilizia in un’intervista rilasciata al quotidiano Libero di ieri, non l’ha prescritto il Padreterno l’obbligo di dover abitare per forza nel centro delle grandi città dove i fitti sono notoriamente più cari; deve essere lo Stato e le sue diramazioni periferiche a predisporre la cacciata degli abusivi dagli appartamenti pubblici e assegnarli ad affitti agevolati (anche per pochi mesi) a particolari categorie di cittadini, come le famiglie indigenti, i pensionati col minimo dell’assegno, gli studenti universitari, i familiari di persone sottoposte a lunghe terapie presso le strutture sanitarie milanesi che provengano da altre regioni.
E, invece, secondo il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, soltanto a Roma gli alloggi pubblici abusivamente occupati sono 10.000, mentre a Milano sono “appena” 3.841 su 62.300. Molte volte gli abusivi sono gli autonominatisi centri sociali, i rom ed extracomunitari magari entrati illegalmente nel nostro Paese. Manco a farlo apposta, proprio a Roma e a Milano, governate da sindaci piddini, i fitti sono arrivati alle stelle. Come dire che il Pd vorrebbe scaricare sui proprietari di case le sue inefficienze amministrative e l’incapacità equo-distributiva. Senza contare che tutto questo sta dando corpo a uno dei paradossi più allucinanti della Sinistra italiana: incapace di realizzarla lei quando è al governo, pretende l’equa distribuzione delle risorse dalla destra liberale, notoriamente tesa alla libertà d’azione del singolo individuo e alla difesa della proprietà privata, in primis la casa. A questo punto viene inevitabile porsi una domanda: ma siamo sicuri che Elly Schlein ci abbia capito qualcosa dei compiti storici di una sinistra di stampo europeo? In merito rileviamo che i piddini meno sprovveduti di lei, ultimo in ordine di tempo l’economista Carlo Cottarelli, hanno iniziato a dirle bye – bye. Anche perché una signorina proveniente dall’alta società che paga 300 euro l’ora (la metà della pensione minima di molti anziani) a una tizia, l’armocromista, soltanto per fasi consigliare su come abbinare i colori degli abiti e poi si mette a fare la massimalista de noantri, beh un po’ fa girare le palle. E non soltanto a noi liberali.
(Copertina di Donato Tesauro)
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