Leonardo Lucia, si sciacqui la bocca prima di parlare dei Carabinieri!
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Il loro implacabile procedere senza guardare in faccia a nessuno per il rispetto della legge e del vivere democratico, ha fatto dei Carabinieri degli “Infami e figli di cani” per i rei e per coloro che infrangono le regole, e non è un caso che è esattamente così che, nelle loro conversazioni private, i mafiosi sono soliti definire i Carabinieri, i quali, per questa ragione, si saranno appuntati sul petto, come una medaglia al valore, l’invettiva di Fedez così fastidiosamente simile a quella di un qualsiasi Totò Riina
– Enzo Ciaraffa –
Signor Federico Leonardo Lucia in arte Fedez, pur non essendo un giustizialista, in queste ore mi stanno girando i pendant perché ho appena appreso che, nei giorni scorsi, la Procura della Repubblica di Milano ha chiesto al giudice l’archiviazione di una denuncia per vilipendio nei suoi confronti per aver definito, in una canzone, i Carabinieri e i militari in generale, “Infami e figli di cani”. La suddetta Procura ha, infatti, ritenuto che le sue parole fossero “critica aspra” e non vilipendio.
E se lo dice la Procura di Milano…
Ma veniamo a noi signor Fedez.
È mia abitudine andare a documentarmi sulle cose delle quali intendo parlare e, siccome fino a qualche ora fa sapevo a malapena che lei fosse il marito di Chiara Ferragni, sono andato a dare un’occhiata alla sua produzione “artistica”, alle sue… ehm canzoni, per farmene almeno un’idea. Ebbene, le ho trovate di un’indicibile bruttezza, dei rutti in metrica abborracciata, vuoti di contenuto, senza parlare dell’esecuzione: se lei è un cantante (colui che esercita l’arte del canto, Treccani) io sono di certo la reincarnazione di Luciano Pavarotti!
E mi fermo qui perché non sto interessandomi a lei per criticare la sua “arte” ma, semmai, la sua accidia di mediocre rapper col complesso della partner più famosa di lui, che cerca di procurarsi un po’ di autonoma visibilità offendendo una delle istituzioni più care agli italiani, almeno più cara a me: l’Arma dei Carabinieri. Ma ho il sospetto che avercela con i Carabinieri sia un fatto cromosomico essendo lei un discendente del sanguinario brigante lucano Ninco Nanco.
Vede signor Leonardo Lucia, in arte Fedez, io non credo che i suoi interessi culturali siamo mai andati oltre la Settimana Enigmistica e, tuttavia, la invito a fare uno sforzo e leggersi la storia dell’Arma Benemerita, così perfino lei potrà capire che essere Carabiniere non è una questione di divisa o una condizione amministrativa, ma è una condizione dello spirito, uno stato d’animo se vuole e, in quanto tale, incorruttibile dal tempo e da tutte quelle innovazioni che hanno fatto della Benemerita un organismo moderno ed efficiente al servizio esclusivo della Legge.
Sicché, nello spirito il Carabiniere di oggi non è affatto diverso da Giovanni Battista Scapaccino, o da Vittoriano Cimarrusti, o da Salvo D’Acquisto. E, se qualche volta nei ranghi dell’Arma non è stato così, sono stati gli stessi Carabinieri a mettere, senza esitazione, le manette a chi tra loro lo meritava.
Lei, però, Leonardo Lucia, un po’ di ragione ce l’ha perché la granitica fedeltà allo Stato, il loro implacabile procedere senza guardare in faccia a nessuno per il rispetto della legge e del vivere democratico, ha fatto dei Carabinieri degli “Infami e figli di cani” per i rei, per coloro che delinquono, e non è un caso che è esattamente così, che nelle loro conversazioni private i mafiosi sono soliti definire i Carabinieri, i quali, per questa ragione, credo si appunteranno sul petto, come una medaglia al valore, anche la sua invettiva così fastidiosamente simile a quella di un qualsiasi Totò Riina.
Consiglio non richiesto: per attirare l’attenzione su di sé e aumentare le quotazioni di rapper non proprio stratosferico, la prossima volta si cerchi un obiettivo più facile. I Carabinieri per lei sono inarrivabili.
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