Le Sinistre hanno perduto Zazà e se la prendono con i sovranisti
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Abbiamo riesumato la protagonista di una canzone scacciapensieri del periodo di guerra, che è stata anche il cavallo di battaglia della cantautrice Gabriella Ferri in epoca più recente, perché le Sinistre stanno facendo come l’improbabile Isaia della canzone, il quale non essendo in grado di ritrovare la sua Zazà, è disposto a sostituirla con la sorella
“Dove sta Zazà” è una canzone del 1944 con la quale un certo Isaia racconta la scomparsa della sua amorosa Zazà nel bel mezzo della festa di San Gennaro a Napoli e, non trovandola dopo ricerche durate un anno, è disposto ad accontentarsi anche della sorella. Abbiamo riesumato la protagonista di una canzone scaccia-pensieri del periodo di guerra – che è stata anche il cavallo di battaglia della cantautrice Gabriella Ferri che in epoca più recente la cantava indossando la bombetta rossa e una giacca nera da clown – perché le Sinistre stanno facendo come l’improbabile Isaia della canzone, il quale, non essendo in grado di ritrovare la sua Zazà che se n’è andata, è disposto a sostituirla con la sorella e, anche se non ce l’ha fatto sapere, pensiamo anche con qualche cugina. Tenteremo di spiegarci meglio saltellando inverecondamente tra il serio e il faceto perché ormai in Italia parlare di politica in modo serio è pressoché impossibile.
Eppure il nostro Paese si trova nel vortice di un cambio epocale delle relazioni umane e geostrategiche con una classe politica nazionale, e non soltanto, litigiosa e recalcitrante, che rifugge le nuove sfide perché, pur nell’ambito di una lotta politica che in democrazia dovrebbe essere fatta con le armi dei programmi e, sui temi d’interesse nazionale, di condivisione, non è ancora riuscita a costruire il “sistema Paese” con il quale affrontarle, accontentandosi di vivere alla giornata e, quel che è peggio, all’insegna di quotidiane e gratuite polemiche su temi di bassissimo livello. Insomma, i politici, che sono stati votati per governare, e i giornali, che vengono ancora comprati per informare con oggettività, come l’Isaia della canzone hanno smarrito il loro ruolo (Zazà), che rispettivamente dovrebbe essere di governatori e/o stimolatori di una stagione politica che, al momento, essi non riescono neppure a immaginare, per sostituirlo allegramente con la sorella di Zazà alla quale, dopo settantanove anni dall’uscita della canzone, pensiamo di poter dare anche un nome: Marasma.
E ciò non tanto per la profonda, caotica crisi d’identità che affligge noi e l’Occidente, quanto per l’incapacità d’interpretare la realtà e riuscire a raccontarla con onestà. Degli esempi a riguardo? Mettiamo che vinca la Destra alle elezioni politiche in Grecia, o in Germania, o in Spagna, o in Olanda, puntuale arriverebbe la spiegazione-bollatura di quelle vittorie da parte dei media e di una visione politica molto incardinata in Italia e nell’Unione Europea: è colpa del sovranismo, una deprecabile aspirazione di quel becero popolo bue che vuol decidere da solo il proprio destino senza darlo in gestione alle élite nazionali o di Bruxelles.
Ciò accade perché nessuna delle parti in causa, Sinistra e media ad essi appecoronati (il copyright del termine è di Alberto Sordi), ha convenienza a dire che il sovranismo e il populismo sono la conseguenza diretta degli errori della Sinistra che, a furia di preoccuparsi dei diritti degli immigrati irregolari a discapito dei cittadini italiani, delle persone dedite al coito anale e, più in generale, dell’assurdo universo Lgbt, ha mollato il “popolo”. Infatti, oggi il popolo e la classe operaia in generale si sentono tutelati più dalla destra sociale che non da un pot pourri lontano anni-luce dalle aspettative dei normali cittadini, cioè da una Sinistra che ha perso la capacità d’interpretarne le esigenze: i diritti gay al posto del diritto al lavoro per tutti, il progetto di adeguamento green delle abitazioni che costerebbe ai proprietari di case una bazzecola come un paio di migliaia di miliardi, progetto peraltro frenato già dalla stessa Ue, invece di una graduale transazione ecologica (per questo il talebano verde Timmermans ha perso le elezioni in Olanda), la sicurezza sociale offerta in sacrificio all’accoglienza selvaggia che sta finendo di strozzare il nostro welfare, un sindacato che organizza scioperi contro la manovra economica del governo prima ancora che questa venga scritta, mentre va a mettersi d’accordo con Stellantis per buttar fuori 15.000 dipendenti in cambio di “incentivi”.
Ecco perché quando vince la Destra in Italia e all’estero la colpa non è dei sovranisti ma soltanto e unicamente della Sinistra che da lungo tempo ha smesso di cercare …Zazà, accontentandosi della sorella più brutta, che abbiamo chiamato Marasma, quella che ogni giorno rimesta e nega invece di costruire e informare.
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