Lasciate stare i MAS
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Si cancelli pure la X, anche quando è specioso farlo, ma teniamo fuori dalla polemica i MAS in generale che col fascismo non ebbero nulla a che vedere, anzi uno dei suoi eroi, Raffaele Dossetti, combatté il fascismo fin dal suo nascere, a differenza di quanti si scoprirono antifascisti soltanto dopo la caduta di Mussolini il 25 luglio del 1943
– Enzo Ciaraffa –
In tutto il mondo l’abbreviazione XMAS era diventata sinonimo di Christmas ossia del Natale, ma, dopo le polemiche sorte intorno al fatto che nella trasmissione “Ballando con le stelle” Enrico Montesano aveva indossato una T-shirt col simbolo della X MAS, il sindaco di Pozzallo ha fatto rimuovere la X dalle luminarie natalizie della sua cittadina. Una sciocchezza ma, prima di andare avanti, abbiamo il dovere di capire perché il sindaco di quella città lo ha fatto e, soprattutto, di far capire ai nostri giovani perché tanta acrimonia verso quello che, fino al 1942, è stato un valoroso reparto di fanti d’assalto della Marina Militare Italiana col nome di 1^ flottiglia MAS.
Dopo lo sbandamento seguito all’8 settembre del 1943, alcuni reparti di quella flottiglia scelsero di operare nelle forze armate della Repubblica di Salò e, quel che è peggio, al fianco dei tedeschi invasori come una Compagnia di ventura che, col nome di X MAS, obbediva soltanto al suo capo, ossia il principe Junio Valerio Borghese, divenendo traditori e aguzzini del loro Paese. Bene ha fatto, dunque, la storia a destinarli alla damnatio memoriae. Il numero ordinativo del reparto, la X, intendeva scimmiottare quello della Legio X di Giulio Cesare.
Detto questo, però, facciamo attenzione a non buttare il bambino assieme all’acqua sporca perché, quella dei MAS, è una storia gloriosa e ci appartiene, a me un pochino di più.
Era l’anno 1953, avevo quattro anni, e ricordo che venne a trovarci un distinto signore, che mio padre accolse con molto riguardo, il quale prima di andar via da casa nostra accarezzò la testa a me e a mio fratello un po’ più grande. Chi fosse quel signore lo scoprii da adulto: era la Medaglia d’Oro al Valor Militare, l’ex Tenente Medico della Marina Militare Raffaele Paolucci che, assieme a Raffaele Rossetti, nel 1918 aveva affondato la corazzata austriaca Viribus Unitis nel porto di Pola mediante una mignatta esplosiva, rimorchiatavi da due MAS solitamente armati di siluri. L’acronimo MAS stava appunto per Motoscafo Armato Silurante.
Nella surriferita circostanza, il dottor Paolucci, che si presentava alle elezioni politiche che si tenevano quell’anno, aveva voluto incontrare mio padre, un ex Carabiniere Reale e tre volte volontario nella II Guerra Mondiale, all’epoca impegnato nel Partito Monarchico.
Ritornando a noi, i MAS in questione, che per il loro scarso tonnellaggio e alta velocità si prestavano benissimo a operare in acque basse come quelle dell’Adriatico, furono l’arma vincente della Marina Italiana e con i quali anche il comandante Luigi Rizzo, Gabriele D’Annunzio e il Capitano di Fregata Costanzo Ciano fecero vedere i classici sorci verdi alla marina austroungarica tutte le volte che metteva il naso fuori dai porti.
Perciò, cancellate pure la X da dove vi pare, anche quando è specioso farlo, ma lasciate stare i MAS che col fascismo non ebbero nulla a che vedere, anzi uno dei suoi eroi e compagno d’impresa di Paolucci, Raffaele Dossetti, combatté il fascismo fin dal suo nascere, a differenza di quanti si scoprirono antifascisti soltanto dopo che Mussolini fu arrestato il 25 luglio del 1943.
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