La stronza gelida è parente di due dee
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Un aforisma al giorno toglie il medico di torno
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Non conosciamo la precisa identità della donna alla quale si riferisce il giudizio dello scrittore e produttore americano Glenn Cooper eppure – sia noi che voi che leggete – siamo certi di averla incontrata molte volte nel corso della nostra vita: negli affari, nelle fabbriche, nella scuola, negli ospedali, nell’ufficio delle imposte… qualcuno l’ha perfino sposata.
Il guaio è che la stronza gelida spesso è anche molto bella sicché, abbagliati dalla sua avvenenza, non ci rendiamo conto che essa non ci tiene in nessuna considerazione, che guarda noi e i nostri amici dall’alto in basso come fossimo tanti ragionier Fantozzi. Pertanto, il vivere accanto a lei diviene una continua ricerca di affermazione, una prova del nove quotidiana fatta di sfide che non vorremmo affatto lanciare, di conflitti che ci saremmo normalmente evitati e di contese tanto snervanti quanto futili per noi.
E in più, per non far mancare niente alla stronza gelida e altezzosa, per assicurarle la bambagia alla quale era abituata, per cercare di assecondarla a ogni costo, perdiamo la tranquillità, la salute, la reputazione, gli amici e spesso anche il lavoro. Come va a finire? Va a finire che ci si ritrova fuori a un tribunale con la parcella da pagare all’avvocato in una mano e nell’altra la chiave dell’auto, l’unica proprietà che ci ha lasciato il giudice dopo il fatale divorzio. Perciò, quando decidete di legare la vostra vita a una donna sorvolate pure sul fatto che essa possa essere una stronza, ma stronza e anche gelida no. Ciò perché una donna con queste due caratteristiche ha nel suo progetto esistenziale l’obiettivo di martoriarvi le palle fino a diventare Eris, la dea greca della litigiosità, che è parente di Penia, la dea della povertà. Quella vostra.
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