La storia che non insegna
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In una democrazia sana una scelta politica è soprattutto una scelta di legittimi interessi… sennò dovrebbero finire sotto accusa quei milioni di meridionali che hanno votato in massa il M5S perché abbacinati dal reddito di cittadinanza
– La redazione –
È davvero difficile capire gli arresti “a tempo” di Salvatore Caputo della Lega di Sicilia per l’abusato reato del voto di scambio (come si materializza esattamente tale reato
quando non v’è stata nessuna dazione?) in un Paese dove, fino a qualche anno fa, ogni volta che si andava alle elezioni, il premier in carica prometteva paghette a qualche categoria, attingendo risorse a piene mani dai già disastrati fondi pubblici.
E, poi, una regola-base di ogni democrazia è che è possibile avere degli interessi che non siano dei diritti (e il posto di lavoro è un legittimo interesse ed anche un diritto costituzionale!), e che se gli interessi sono legittimi, allora essi diventano un diritto.
Stante la premessa ed alla luce di quanto riportato dal comunicato Ansa di qualche ora fa, dov’è il reato se al riguardo l’ipotesi delittuosa fonda su dei cittadini che avevano chiesto un posto di lavoro al politico arrestato e questi aveva promesso loro che avrebbe fatto tutto il possibile per trovarglielo qualora fosse stato eletto? Peraltro il supposto reato risalirebbe alle passate elezioni siciliane.
In democrazia una scelta politica è anche una scelta di legittimi interessi dunque… sennò dovrebbero finire indagati quei milioni di meridionali che hanno votato in massa il M5S perché abbacinati dal reddito di cittadinanza che è un legittimo interesse personale evidentemente.
È iniziata l’offensiva del “sistema” contro una probabile forza di Governo? Ebbene, per aver fatto un errore del genere nel 1994 è un quarto di secolo che non riusciamo a liberarci di Berlusconi e del berlusconismo.