La sottile differenza tra Stato e banda
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“Un aforisma al giorno toglie il medico di torno”
La giustizia che intende Sant’Agostino, dottore della Chiesa
oltre che filosofo e santo vissuto nel IV – V secolo dopo
Cristo, è quella di coloro che sognano di poter realizzare
sulla terra un equo sistema di governo degli uomini.
Per Agostino, infatti, la giustizia non è soltanto nei tribunali
ma anche, e soprattutto, nel saper dare ad ogni cittadino ciò
di cui gli ha diritto (Cuique suum) il che, tradotto per i nostri
poco accorti governanti, significa una vita degna di essere
vissuta, un’equa imposizione fiscale, la sicurezza sociale, una
reale rappresentanza popolare, il diritto alla salute, un
lavoro, la pace possibile. Infatti, secondo il sant’uomo di
Tagaste, soltanto così «… i cittadini della città celeste si
offrono l’uno all’altro in servizio con spirito di carità e
rispettano docilmente i doveri della disciplina sociale». Ciò
perché per Agostino – che pure era un santo e non un
fascistone ante litteram! – la prima forma di giustizia per la
società umana è nel saper costruire una disciplina sociale.
Ciò posto, dobbiamo inevitabilmente dedurre che tra gli
inadempienti, tra coloro che assolvono male o per niente i
doveri suggeriti da Agostino, sono anche i governi italiani e
quelli di aggregazioni sovranazionali come l’ONU e l’Unione
Europea, visto lo stato d’ingiustizia che, con l’acquiescenza e
l’interessata complicità del sistema informativo globalizzato,
si sta erigendo in Italia, in Europa e nel mondo.
Ciò significa che a Roma, a New York ed a Bruxelles siedono
delle grandi e organizzate bande di ladri?
Organizzate magari no.