La nave Amerigo Vespucci e la Valle Olona
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Le ventiquattro vele di questo splendido veliero della Marina Militare, che hanno ormai novant’anni suonati ma portati bene, hanno un’estensione di 2.635 metri quadrati e furono realizzate con un tessuto di canapa grezza avente spessore dai 2 ai 4 centimetri, perciò molto resistente, meglio conosciuto come Tela Olona, riferito al fiume Olona che scorre prevalentemente nella valle che da lui prende il nome
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Nel 1962 la più moderna portaerei del mondo a propulsione convenzionale, l’americana Independence, incrociò la nave scuola italiana “Amerigo Vespucci” nel Mar Mediterraneo e, tramite il segnalatore ottico, domandò: «Chi siete». E, sempre tramite segnalazione, la risposta fu semplice, immediata e orgogliosamente consapevole: «Siamo la nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare Italiana». Secondo il codice della navigazione, i grandi navigli, figuriamoci una portaerei di 80.000 tonnellate, devono avere sempre la precedenza sui natanti più piccoli ma, nonostante questa regola, la Independence in segno di rispetto e di ammirazione volle rendere gli onori alla maniera marinara a quel gioiello, cioè spense i motori e cedette il passo al veliero segnalando nel contempo la risposta: «Siete la nave più bella del mondo».
Sebbene siano in molti a conoscere questo romantico episodio di cavalleria del mare riguardante la Vespucci, crediamo siano davvero pochi coloro che abbinerebbero la nave più antica della nostra Marina Militare (in assoluto la più bella che attualmente naviga sugli sconfinati Oceani) ad un fiumicello lungo appena una settantina di chilometri e che, poverino, non vede il mare da quando i romani lo sottrassero al Po per deviarlo su Milano: il placido Olona.
Infatti, le ventiquattro vele di questo splendido veliero, che hanno ormai novant’anni suonati ma portati bene, hanno un’estensione di 2.635 metri quadrati e sono una roba di casa nostra. Esse furono realizzate con un tessuto di canapa grezza avente spessore dai 2 ai 4 centimetri, perciò molto resistente, meglio conosciuto come “Tela Olona”, riferito al fiume Olona che scorre prevalentemente nella valle che da lui prende il nome. Le velerie erano state prodotte a Fagnano Olona nel 1930, molto probabilmente nella sede locale del cotonificio Candiani.
Dovevano proprio essere in gamba delle maestranze capaci di realizzare le ottime vele, anche dal punto di vista qualitativo, della “Amerigo Vespucci” se, dopo novant’anni, esse sono ancora a gonfiarsi sotto la spinta del vento per portare in giro per il mondo il gioiello della nostra marina, e con esso anche un po’ di gloria operaia della Valle Olona.