L’Ucraina e l’insostenibile leggerezza della massa
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Sarebbe bene che ogni qualvolta si parli di conflitti, si tenessero ben presenti gli elementi del concetto di massa, che in Occidente hanno una connotazione molto più “leggera” che in Oriente. Auspico, pertanto, che la nostra classe dirigente faccia accorrere in Ucraina opinionisti, frequentatori di salotti radical chic, virologi e personalità non binarie ed inclusive, qualsiasi cosa questo significhi
– By Cybergeppetto –
Le operazioni militari hanno il pessimo difetto di basarsi su parametri fisici che possono essere molto sgradevoli, come sempre lo sono i rapporti quantitativi, normalmente privi di aspetti emozionali e creativi come lo sono i piani operativi. Se hai contro un dispositivo militare russo di 200.000 uomini come forze armate “pesanti”, non puoi vantarti di schierare, pensate, mille uomini per una tale emergenza militare.
Apprendo, infatti, con grande favore il fatto che il Consiglio supremo di difesa italiano, riunitosi per intimare alla Russia di cessare le operazioni militari in Ucraina e ritirarsi entro i propri confini, ha deciso di porre a disposizione dell’Alleanza atlantica mille nostri militari. A riguardo, sarei compiaciuto nell’apprendere che i nostri decisori politici abbiano fatto studi scientifici ma, qualora non li avessero fatti, potrebbero non padroneggiare molto bene i concetti di massa, di energia potenziale, di energia cinetica e, conseguentemente, della forza viva residua.
Ciò a significare che, molto probabilmente, 200.000 militari russi se lanciati in territorio ucraino, perdono rapidamente la loro energia potenziale trasformandola in energia cinetica che, all’impatto con le forze avversarie, esprime una notevole forza viva residua. Si tratta di un numero significativo, soprattutto se comparato con i novantamila uomini e donne dell’intero Esercito italiano dove, peraltro, al momento sono più i comandanti che i comandati. Per quei decisori che non avessero familiarità con questi elementi così aridi in quanto appartenenti al mondo della fisica, possiamo riassumere il tutto così: se guidi una piccola utilitaria e ti scagli contro un autoarticolato, potresti farti del male.
Il guaio è che in Italia ci sono persone convinte che dovremmo avere un autoarticolato anche noi, si tratta ovviamente di quegli zotici che si permettono di non seguire i talk show illuminati dell’intellighenzia radical chic.
Sarebbe bene, invece, che ogni qualvolta si parli di conflitti, si tenessero ben presenti gli elementi del concetto di massa, che in Occidente hanno una connotazione molto più “leggera” che in Oriente. Auspico, quindi, che ora la nostra classe dirigente scateni un’offensiva – forte ma simbolica – per far prevalere le ragioni dell’umanesimo radical chic. E cioè faccia accorrere in Ucraina, opinionisti, virologi, salotti radical chic e personalità non binarie ed inclusive… qualsiasi cosa questo significhi. Si tratterà, ovviamente, di una massa eterea, ma grande e festante nel testimoniare l’importanza dell’asterisco e della sostenibilità ambientale.
Magari non avrà la stessa energia cinetica e la stessa forza viva residua dei reparti militari combattenti, magari sarà caratterizzata da una insostenibile leggerezza, ma sarà un grande atto politico per testimoniare che siamo tutti fratelli indipendentemente dai vari orientamenti.
Propugno, perciò, una petizione sui social per affidare il governo della Federazione russa a Greta Thurnberg e il Segretariato generale dell’Onu a Luigi Di Maio… si tratterebbe di valorizzare le nostre energie creative per aprire le istituzioni russe come delle scatolette di sardine.
Quando avremo compiuto questo ed altri gesti eclatanti e Putin sarà esiliato a Quarto Oggiaro, allora potremo tornare alla vita di sempre. E se ci dovesse essere ancora del gas nelle condutture di casa, potremmo cucinarci della pasta integrale, bere a fine pasto un caffè senza l’orrida caffeina e, perché no, ascoltare Fabio Fazio che ci spiega con quanto gel abbiamo lubrificato la cerniera euroasiatica… o qualche altra cosa.
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