Il priapismo così come l’impotenza sono dannosi in politica
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Matteo Salvini è affetto da una sorta di priapismo mentale che lo porta ad affrontare tutti i problemi sul tappeto lancia in resta piuttosto che con una floscia mediazione
– Enzo Ciaraffa –
Il priapismo è erezione patologica e chi ne è affetto, in un primo momento, ne è contento e di solito si dà alla pazza gioia per godere della sua inaspettata possanza. Sennonché, dopo qualche giorno di “gloria”, scompaiono eccitamento/eiaculazione e la sintomatologia diventa dolorosa, fino al punto che in alcuni casi bisogna ricorrere ad un intervento chirurgico d’urgenza.
Lo scorso 4 marzo Matteo Salvini ha “quasi” vinto le elezioni politiche assieme al Centrodestra; il 22 aprile ha vinto di nuovo in Molise; il 10 giugno ha avuto una buona affermazione in quelle amministrative che poi, sempre col Centrodestra, ha stravinto ai successivi ballottaggi il 24 giugno.
In meno di quindici giorni di permanenza al Viminale, c’è mancato poco che Salvini arrembasse le navi delle Ong nel Mediterraneo e, nel frattempo, di concerto con Di Maio e Conte, riusciva a sbattere sul tavolo del Consiglio europeo l’irrisolta questione immigrazione che, per adesso, sta penalizzando principalmente l’Italia. Poi è volato il Libia per cercare un abboccamento con quelle autorità per cercare di fermare l’esodo dei migranti sull’altra sponda del Mediterraneo: nemmeno Ottone di Bismark sarebbe stato capace di fare tanto in così poco tempo!
È evidente che il nostro uomo – un quarantenne pieno di vitalità fisica e motivazionale – è affetto da una sorta di priapismo mentale che lo porta ad affrontare, in primis quello dell’immigrazione, i problemi sul tappeto lancia in resta piuttosto che con una floscia ed inconcludente mediazione.
Fa bene? Fa male? Personalmente credo che faccia bene e, tuttavia, ritengo che Salvini debba stare attento a non lasciare soltanto cocci in giro perché con i cocci non si costruisce niente che duri una legislatura.
Come dire che il priapismo mentale o l’impotenza sono entrambi dannosi per l’equilibrato governo dei popoli: il primo perché rompe tutto, la seconda perché non ottiene niente.