Il Pandoro che è scoppiato sotto il sedere della Ferragni
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Pare che Chiara Ferragni abbia indotto i consumatori a credere che, comprando a prezzo maggiorato il Pandoro Pink Christmas recante la sua firma, avrebbero contribuito a sostenere la ricerca e la cura per i bambini dell’ospedale Regina Margherita di Torino affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing, mentre, in realtà, dal cachet milionario che l’azienda Balocco le ha corrisposto non è uscito neanche un centesimo per i piccoli malati
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Che cosa hanno in comune l’attore Aldo Stella e l’influencer Chiara Ferragni? Per favore, non mi rispondete che hanno in comune i pandori solidali della Balocco con la griffe dell’influencer perché sarebbe banale, dal momento che ormai lo sanno anche i gatti randagi del Colosseo che a Chiara Ferragni è stata comminata una salatissima multa – oltre un milione di euro – dall’Antitrust per aver fatto pubblicità ingannevole e una pratica commerciale scorretta. Oltre al fatto che la bionda signora è stata anche attenzionata dalla Procura di Milano e, per come si stanno mettendo le cose, pensiamo che lo sarà molto presto dalla Guardia di Finanza. Infatti, la regina europea degli influencer avrebbe indotto i consumatori a credere che comprando il Pandoro Pink Christmas avrebbero contribuito a sostenere la ricerca e la cura per i bambini dell’ospedale Regina Margherita di Torino affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing. In realtà, una modesta – e unica! – donazione all’ospedale in questione era stata fatta mesi prima dall’azienda di Fossano. Insomma, dal cachet milionario che la Balocco ha corrisposto alla consorte di Fedez non è uscito neanche un centesimo per i piccoli malati.
Come sempre accade in un Paese dove divennero tutti antifascisti all’indomani della caduta di Mussolini nel 1943, soltanto quando un mito comincia a scricchiolare si svegliano i moralizzatori e i fucilatori dalle raffiche di clic facili per fargli le pulci, perché pare che adesso, e soltanto adesso, stia emergendo altra pubblicità ingannevole per un’operazione di finta beneficenza fatta con le uova di Pasqua solidali della “Dolci Preziosi” per aiutare i bambini autistici, un paio di anni fa. E, sic transit gloria mundi, proprio in queste ore, sul Comune di Milano sta circolando una proposta tesa al ritiro dell’Ambrogino d’Oro che nel 2020 il Comune meneghino assegnò alla coppia Fderragni-Fedez, nota anche come i Ferragnez, per le loro attività di beneficenza che auspichiamo siano state fatte con criteri più inattaccabili di quelli contestati dall’Antitrust.
Siccome la vera personalità degli esseri umani viene fuori nei momenti di difficoltà o di pericolo, scoppiata la bomba Chiara Ferragni è andata letteralmente in tilt. Ha, infatti, avuto la poco brillante idea di pubblicare su Instagram un video in cui appare dimessa, vestita come una sciura Maria degli anni Sessanta del secolo scorso e con l’occhio lacrimevole: un video con il quale si scusa per l’errore e promette di donare, in vera beneficenza stavolta, un milione di euro all’ospedale Regina Margherita. Di certo non siamo i primi ad averlo rilevato, ma questo video richiama alla mente il deputato Aboubakar Soumahoro mentre piangeva sui social negando le ruberie di moglie e suocera. Oddio, dobbiamo dire che a noi la finta solidarietà della Ferragni non stupisce più di tanto perché, quando la sentimmo parlare all’ultimo festival di Sanremo, non ci impressionò molto per facondia e per originalità delle cose dette, ci apparve piuttosto come la classica furbetta, saccente e certamente banale che, beata lei, aveva saputo fare della banalità un business milionario, banalità come quel “Pensati libera” stampato sul suo scialle bianco.
Nella circostanza, il selfie che fece col presidente Mattarella sembrò a molti la sua apoteosi, anche se, stante i sospetti e le polemiche di questi giorni, non crediamo che il nostro casto presidente della repubblica ricordi con piacere quel selfie fatto assieme a lei.
Ma poi, giunti alla fine, che cosa hanno in comune l’attore e doppiatore Aldo Stella e l’influencer Chiara Ferragni? Hanno fatto entrambi una pubblicità della Balocco che, a quanto pare, non ha portato fortuna a nessuno dei due, perché Stella ha dovuto cedere il passo (e lo stipendio) alla Ferragni che, a sua volta, ha creato un tal casino che sta trascinando nella peste anche l’immagine dell’azienda di Fossano, peraltro l’unica ad aver fatto veramente beneficenza all’ospedale Regina Margherita.
Al di là dello schifo che proviamo, e non siamo i soli visto che anche la Safilo ha disdetto un contratto con la Ferragni per l’insopportabilmente finta operazione di solidarietà utilizzando la sofferenza (reale) di bambini malati, auspichiamo che da oggi molti italiani, schifati al pari di noi da certi disinvolti comportamenti della mamma di due bambini peraltro, riescano a fare i loro acquisti senza pensare di dover ricorrere ai suggerimenti di cotanti personaggi, facendo tesoro, semmai, di quelle grandi, autentiche influencer che, quando le incontriamo, si mettono a nostra disposizione e ci regalano anche un sorriso. Stiamo parlando delle commesse dei negozi.
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