Il ministro Azzolina e i banchi con le rotelle
Share
Saranno anche banchi – sedie da didattica avanzata quelli della signora ministro però, ricordiamo, che fu su una di esse, facile ad essere spostata evidentemente, che lo scorso mese di ottobre, in una scuola milanese, salì un bambino per poi cadere mortalmente nella tromba delle scale. E poi, bisognerebbe anche domandarsi dove si rifugeranno i piccoli in caso di terremoto, stante che le disposizioni ministeriali prevedono che nel caso di scosse sismiche essi debbano rifugiarsi sotto i banchi
****
Adesso la signora ministro Lucia Azzolina, come già fatto in presenza di altre critiche al suo operato, non se ne venga a dire che siccome la riteniamo inadeguata a rivestire il ruolo che fu di Giovanni Gentile e di Benedetto Croce, cioè quello di ministro dell’istruzione, ce l’abbiamo con lei soltanto perché è giovane, è donna e anche bella aggiungeremmo, dal momento che siamo soliti analizzare l’operato delle persone indipendentemente dal sesso, dall’età e dal loro aspetto fisico.
Ebbene, posto quanto sopra e sorvolando su tutte le sciocchezze, alcune anche paradossali, che lei ha detto e fatto in questi mesi di passione per l’Italia e per la scuola, riteniamo che la signora Azzolina passerà alla storia di questo Paese per aver dato la botta finale al nostro già malmesso sistema educativo che, soltanto nell’ultimo ventennio, è riuscito a demotivare ben tre milioni di studenti che hanno preferito abbandonare la scuola. In aggiunta il Covid-19 ha reso ancora più complicati annosi problemi come l’edilizia scolastica, carente in otto istituti su dieci, con l’impossibilità, per ragioni di tempo e di denaro, di adattarla alle nuove esigenze sanitarie; vi è carenza di arredi scolastici, mancanza di docenti e di spazi che non consentiranno agli studenti il cosiddetto, e impossibile dato l’età, distanziamento fisico: un bambino di 7-10 anni non lo distanzi dai suoi coetanei nemmeno con la frusta!
Come dire che a meno di cinquanta giorni dal 14 settembre (che non dimentichiamolo è anche mese di elezioni) otto milioni di studenti e le loro famiglie non sanno ancora se riusciranno a ritornare a scuola e, eventualmente, a quali condizioni. Le linee guida della signora ministro per la ripresa scolastica sono peraltro assurde e classiste come, ad esempio, quella che suggerisce di «Suddividere le classi in più gruppi in base al livello di apprendimento». Avremo classi di serie A e di serie B? E meno male che l’Azzolina fonda le sue decisioni sul parere di un comitato di esperti appositamente arruolati e pagati che, per adesso, sono riusciti ad inventarsi soltanto i banchi per giocare all’autoscontro in classe.
Però la signora ministro, che da quanto ci risulta non è il Padreterno sceso in terra, pare sia convinta che la scuola riaprirà a settembre senza problemi, specialmente dopo l’accennata pensata di sostituire i banchi tradizionali con poltroncine – banchi munite di ribaltina e rotelle perché, secondo lei, rappresentano delle «… metodologie di didattica nuova, di ambienti di apprendimento nuovi – Permettono agli studenti di lavorare in gruppo [esattamente ciò che non si potrebbe fare] – Le stanno usando, queste sedie, quelle scuole che sono delle avanguardie educative». Parola di un ministro che, a quanto pare, ha molte certezze personali e nessuna visione concreta di prospettiva per la scuola italiana. Quelle della signora Azzolina saranno anche sedie da didattica avanzata però fu su una di esse, piuttosto facile da spostarsi evidentemente, che lo scorso mese di ottobre, in una scuola di Milano, salì un bambino per poi cadere nella tromba delle scale senza più rialzarsi. E poi, dove si rifugeranno i bambini in caso di terremoto, stante che le disposizioni ministeriali prevedono che nel caso di scosse sismiche essi debbano ripararsi sotto i banchi? Ma questo è ancora niente di fronte allo spezzettamento/moltiplicazione delle classi in presenza di penuria d’insegnanti e di locali. A proposito dei “banchi rivoluzionari”, poi, la signora ministro e il suo comitato di esperti si sarebbero dovuti domandare subito se il nostro sistema produttivo era in grado di costruire otto milioni di banchi o poltroncine in meno di cinquanta giorni, laddove tra, l’altro, l’Unione Europea prevede regole ben precise per un pubblica gara europea. Il che potrebbe anche significare che i banchi di Azzolina non li produrrà nessuna azienda italiana… siamo i campioni mondiali del martellamento dei nostri stessi testicoli!
Però, assicura la signora ministro, per settembre sarà tutto a posto, possiamo stare tranquilli perché lei sarà in grado di gestire tutto.