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Il G20 presieduto dal “migliore”, protetto dalla peggiore

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G20
L’ordine pubblico e la sicurezza dell’imminente G20 sono nelle mani di un ministro degli Interni che dopo non aver saputo gestire la manifestazione di qualche migliaia di manifestanti e facinorosi, lo scorso 9 ottobre a Roma è andata in Parlamento a riferire – e sembrava parlasse seriamente – che un agente beccato in borghese a dar man forte ai manifestati nel tentativo di capovolgere un furgone della Polizia, stava in realtà esercitando il nuovo incarico operativo di controllore della “forza ondulatoria”

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Se non tutti e venti, almeno diciotto dei capi di Stato e di governo del G20 saranno presenti a Roma questo weekend, presso il Palazzo dei Congressi e il Convention Center situati nella zona dell’Eur. Il vertice romano, in effetti, servirà a fare il punto sul lavoro svolto da questo straordinario consesso di Stati dopo un anno di presidenza italiana e, soprattutto, dopo la fase acuta della pandemia.

Sul luogo scelto per questo G20 abbiamo, però, qualche perplessità sul fatto che lo si sia voluto organizzare all’Eur, come dire in una zona che si trova quasi nel centro di una città di tre milioni di abitanti e, a nostro parere, non giustifica tale scelta il fatto che la detta zona si trovi all’interno del Grande Raccordo Anulare e, pertanto, agevolata nei prevedibili spostamenti degli ospiti e del loro numeroso seguito.

Le nostre perplessità aumentano se prendiamo a considerare che, almeno da quanto ci risulta, per garantire la sicurezza verranno impiegati reparti dell’Esercito, dell’Aviazione, della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, come dire quasi diecimila uomini impastoiati negli angusti spazi di una città già problematica in regime ordinario. Peraltro, il Grande Raccordo Anulare non favorirà soltanto gli spostamenti “istituzionali” ma anche, eventualmente, quelli di facinorosi che in occasioni del genere non mancano mai. È storico.

D’altronde, fu proprio per tale ragione che nel 2001 Genova fu preferita a Roma per organizzarvi il G8, una decisione che si sarebbe rivelata disastrosa per l’imprevidenza della politica e l’impreparazione delle forze dell’ordine a gestire una situazione di guerriglia urbana per due giorni e, soprattutto, perché la morfologia della città della Lanterna è anche più problematica di quella della caput mundi. Il giovane dimostrante Carlo Giuliani, ucciso per legittima difesa da un Carabiniere mentre tentava di fracassargli il cranio con un estintore, fu l’emblema di quella disastrosa organizzazione. Possibile che quell’avvenimento del G8 di Genova non abbia insegnato che gli spazi angusti, oltre ad accrescere le violenze per i contatti troppo ravvicinati, sono castranti per eventuali operazioni di reazione e contrasto ai disordini da parte delle forze di sicurezza?

Il fatto poi che le misure volte a garantire il regolare svolgimento del vertice internazionale siano state ideate e disposte dal dicastero guidato da un ministro immaginifico come Lamorgese, non fa che aumentare le nostre perplessità e, credeteci, non per preconcetti ma per dei dati di fatto oggettivi.

E sì, la signora Ministro degli Interni è quella che, dopo non aver saputo gestire la manifestazione di qualche migliaia di manifestanti lo scorso 9 ottobre a Roma (ai quali è stato consentito perfino di sfasciare la sede della Cgil), è andata in Parlamento a chiarire le cose, trasformando in una barzelletta quella che, fino a quel momento, era sembrata soltanto ordinaria inefficienza italica. E che cosa, di preciso, ha reso edotto il Parlamento la signora ministro sul ruolo della Digos e sulla presenza nella manifestazione di noti neofascisti, peraltro destinatari di domiciliazione coatta e di agenti infiltrati? Ha risposto – e ci è sembrato che parlasse seriamente – che qualche agente, beccato in borghese a dar mano forte ai manifestati nel tentativo di ribaltare un furgone della Polizia, fosse lì nel suo ruolo di controllore della “forza ondulatoria”, con la quale si tentava di capovolgere il mezzo. E per assolvere questo incarico operativo inventato con convinzione dalla signora ministro, non v’è dubbio che il Poliziotto ripreso in borghese dovesse dare man forte ai facinorosi per far portare a compimento il loro disegno criminale. Chiarissimo no?

E, dopo cotante delucidazioni al Parlamento, al limite della presa per il culo degli italiani e dello stesso Parlamento, nessuno ha ancora proposto un Tso per la signora ministro che dovrà garantire l’ordine e la sicurezza del G20.

Che Dio ce la mandi buona.

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