I trasalimenti di un artista “rielaboratore”
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La mano felice, la simpatia e l’autoironia di un artista “rielaboratore” come Roberto Todaro ama definirsi, riescono a coinvolgere chiunque abbia il piacere di avvicinarlo, soprattutto i giovani, tant’è che è stato più volte chiamato a tener loro dei corsi di fumetto, illustrazione ad aerografo in digitale, perché è uno dei pochi capace di dare le giuste cromature e significati alla “iconosfera” nella quale oggi fluttuano i ragazzi
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Scrivere di Roberto Todaro non è semplice, anche perché il suo curriculum professionale è molto vasto e variegato. Di nostro piace aggiungere che è un artista capace di imprimere ai suoi elaborati uno stile robusto o delicato, a seconda del soggetto rappresentato, sicché le sue tavole oltre ad essere godibili di per sé, hanno il potere di dischiudere nuovi mondi ai visitatori. Anche a quelli profani come noi.
Molti suoi lavori, infatti, sono capaci di portarci per mano in un mondo incantato, come facevano i maestri disegnatori del calibro – per citarne solo alcuni – di Celsi, Pedrocchi, Hugo Pratt, Bonelli e Giorgio Rebuffi. Ai più giovani tali nomi, probabilmente, diranno poco ma se chiederanno lumi ai padri, capiranno che si tratta dei migliori disegnatori e vignettisti del dopoguerra italiano.
La mano felice, la simpatia e l’autoironia di un artista rielaboratore come Roberto Todaro ama definirsi, riescono a coinvolgere chiunque abbia il piacere di avvicinarlo, soprattutto i giovani, tant’è che è stato più volte chiamato a tener loro dei corsi di fumetto, illustrazione ad aerografo in digitale, perché è uno dei pochi capace di dare le giuste cromature e significati alla “iconosfera” nella quale oggi si trovano a fluttuare i ragazzi.
Purtuttavia, è un uomo oltremodo schivo e riservato, tant’è che ama definirsi «Un ri-elaboratore, uno che trova ispirazione dentro e fuori di sé», nel senso che spesso rielabora soggetti od argomenti da altri trattati e, il più delle volte, il risultato è strabiliante come si può vedere dalla carrellata di alcuni suoi lavori imperniati sulla violenza di genere e, più in generale, sulla condizione femminile. Quello della condizione femminile è il leitmotiv dei suoi lavori, che sono molto apprezzati anche all’estero. Lo scorso mese di novembre, infatti, alcuni suoi elaborati sul tema sono stati esposti nella pinacoteca del Consolato dell’Ecuador a Milano destando vivissimo interesse tra gli ospiti italiani ed ecuadoregni. Come – ne siamo certi – ne desteranno tra i visitatori che, dal 23 al 31 marzo, ammireranno i suoi elaborati nella mostra allestita nella biblioteca comunale di Cairate, dove Todaro non poteva mancare ad un evento organizzato da quel Comune per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla disparità/violenza di genere.
Anche perché l’ispirazione artistica e ideale di Roberto Todaro è da cercarsi proprio in quella zona, in quella Valle dell’Olona dove vive e opera, complice una natura che ha conservato la patina delle cose antiche, quelle ancora capaci di indurre a trasalimenti l’animo di un artista.
Immagine di copertina: Roberto Todaro con il responsabile del blog