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I Generali, il gay pride, la tarantella di Giorgia e l’elettro-pop di Elly

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Abbiamo appena votato a piene mani due condannati dalla giustizia a rappresentarci nell’Europarlamento, di cui uno che era finito sotto inchiesta proprio per uso illegittimo dei fondi europei stanziati per i migranti e l’altra per essere una manganellatrice internazionale

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Il quotidiano la Repubblica ha rivelato che il presidente di Fincantieri, il generale Claudio Graziano, che si è suicidato sparandosi un colpo di pistola alla testa, qualche settimana fa avrebbe espresso questo pensiero che, col senno del poi, possiamo dire che già rivelava un devastato stato d’animo: «Ci sarebbero tante cose da scrivere, il mondo sta andando in pezzi…». Molti hanno pensato e scritto che Graziano, un professionista di alto livello che aveva conoscenza delle cose del mondo superiori a quelle di molti politicanti e pennaruli nostrani, si riferisse all’insostenibilità della vita dopo la dipartita della moglie avvenuta un anno fa. È probabile, però il suo preciso riferirsi al mondo che sta andando in pezzi lascia aperta la porta anche ad altre congetture, come quella di non sentirsi più a casa in un Paese che, per dirla come il titolo del libro del suo collega generale Roberto Vannacci, sta andando al contrario, facendo veramente a pezzi la percezione esistenziale delle persone di alto profilo legale e morale.

Un piccolo esempio a riguardo? Un partito, Alleanza Verdi e Sinistra, che si professa per la legalità e per la pedissequa osservanza della Costituzione così com’è, ha portato due condannati dalla giustizia a rappresentarci nell’Europarlamento, di cui uno che era finito sotto inchiesta proprio per uso illegittimo dei fondi europei stanziati per i migranti e l’altra per essere una manganellatrice internazionale. Considerata anche la corposa mole di condannati, indagati e rinviati a giudizio presenti in Parlamento, si arriva tristemente a concludere che oggi, se non sei un mezzo delinquente, non puoi intraprendere la carriera politica. Ma fosse soltanto questo il problema che angustia gli italiani raziocinanti!

E l’incapacità di governare anche un condominio di una banda di scalzacani di Destra e di Sinistra dove la mettiamo? E l’inclinazione di una sgangherata opposizione a infiammare pericolosamente la piazza invece di elaborare credibili progetti per il governo del Paese? E i conti col mostruoso debito pubblico quando, e come, li faremo? A una persona angustiata una volta si diceva “Canta che ti passa”, oggi invece pare che il metodo migliore da suggerire sia quello di ballare.

Infatti, nel corso di un’attività ludica tenutasi a margine del G7 in Puglia, che come quelli che lo hanno preceduto non ha risolto nessuno dei problemi economici e politici che sono oggi sul tappeto, Giorgia Meloni si è lanciata in una tarantella salentina, più nota come pizzica. Da Roma la emulava Elly Schlein, “la regina della frociaggine” (copyright Dagospia), ballando un elettro-pop su di un carro allegorico della trentesima edizione dell’orgoglio gay tenutasi lo scorso 16 giugno. Per la circostanza è appena il caso di ricordare che dalla parata di Roma erano stati esclusi i gay ebrei, mentre era un tripudio di bandiere islamico-palestinesi… evidentemente gli organizzatori dell’ennesima assise omosessuale avevano dimenticato che gli islamici i gay di casa loro li condannano a morte. Ma ormai la Sinistra si è incamminata sul tortuoso sentiero della mistificazione e dell’antistoria e nessuno la fermerà più, almeno fino a quando non avrà finito di sbrindellare ciò che resta della percezione storica e culturale di questo Paese.

Per carità, farsi un ballo non è peccato neppure per premier e leader politici, tuttavia ci terrorizza il solo pensare che le sorti di sessantuno milioni d’italiani siano in mano alla sfatta plebaglia morale di questo Paese, una plebaglia che beninteso ha eletto una cospicua parte di italiani. Grazie a essa, pian piano, quasi senza rendercene conto, il terrore di un futuro incerto ci sta sospingendo verso un bivio che prima o poi saremo costretti a percorrere tutti. Il bivio ha soltanto due sbocchi: la rivolta dal basso dei cittadini, e l’avanzata della Destra in Italia e in Europa ne è soltanto il prodromo, oppure la disaffezione politica che è già iniziata con il 51% di elettori che ha avuto schifo di andare a votare.

P.S. – La foto di sottofondo della copertina è stata scattata al gay pride romano di domenica scorsa. Notare la mammoletta con la canotta nera a sinistra della copertina: porta sul petto delle scritte fatte con i caratteri runici delle SS naziste. A proposito del pericolo fascista incombente in Italia.

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