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I bambini che non fanno schiamazzi poi diventano mostri…

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Bisognerebbe iniziare a domandarsi dove ci porterà nella formazione dei ragazzi il nostro brancolare tra permissivismo o rigidità, e non invece realizzare un modello educativo che sia autorevole senza essere autoritario od addirittura inibente. L’Ansa di ieri ha riferito che in almeno duecento scuole tedesche, allo scopo di mantenerli quieti, fanno indossare ai bambini iperattivi giubbotti ripieni di sabbia dal peso di sei

chilogrammi, una sorta di freno a mano sul loro corpo.

Questa notizia passata quasi sotto silenzio, un poco stupisce e molto mi preoccupa: stupisce perché i radical scic nostrani, sempre pronti a protestare addirittura contro le pale eoliche perché disturberebbero la migrazione degli uccelli, stavolta non si sono scandalizzati neppure un poco. Mi preoccupa molto, invece, perché pochi si stanno accorgendo (e questa è soltanto una delle tessere del complesso mosaico) della svolta reazionaria che sta avvenendo in Europa e che – ipsa historia repetit – ha la Germania quale capofila ancora una volta.

Il medico tedesco Heinrich Hoffmann vissuto nell’Ottocento, fu un accanito sostenitore di un’educazione infantile che fosse severa ed autoritaria, arrivando a pubblicare un opuscolo “educativo” di litografie colorate che intitolò “Pierino Porcospino” (Struwwelpeter), dove Pierino divenne il simbolo delle cattive qualità dell’infanzia. Sicché già dall’Ottocento in Hoffmann affiorava l’estremismo del sistema educativo tedesco che, in meno di un secolo, avrebbe prodotto guasti d’incalcolabile portata sulle generazioni tedesche avvenire.

Ci risiamo?

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