Ha ragione il sindaco di Bologna, il termine patriota non si addice ai comunisti
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Nell’attesa che la Sinistra dei trolley pieni di soldi oltre a banche e capitalisti riabiliti anche Metternich, il sindaco piddino di Bologna, Matteo Lepore, giusto per portarsi avanti, vorrebbe già sostituire sulle targhe commemorative della città il termine patriota con quello di partigiano, più vicino alla ragione sociale della casa madre. Per il resto si vedrà, perché la follia antipatriottica è come una biglia su di un piano inclinato, acquista velocità esponenziale man mano che scorre
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Dopo aver distrutto la scuola, aver favorita e resa ingestibile l’immigrazione clandestina, minata l’indipendenza della Magistratura, aboliti il padre e la madre dal certificato anagrafico, pervertito l’istituto del matrimonio, inventatasi non so quanti sessi, la Sinistra è ora passata alla mission dell’emendamento di targhe commemorative e della toponomastica, il che non denota né memoria, né conoscenza della storia. Per carità, ci guardiamo bene dal dare dell’ignorante a qualcuno, posto che sono tante le cose che noi per primi ignoriamo, ma la malafede è un’altra cosa e, se non la blocchiamo con le armi della democrazia, prima o poi la Sinistra, pur di distruggere i nostri simboli identitari come per esempio il concetto di Patria, finirà per far suo il pensiero del ministro austriaco Clemente Metternich, il più grande avversario della nostra indipendenza: «L’Italia è un’espressione geografica». Con questa perversa progressione, se la Sinistra guidata dall’integralista Elly Schlein dovesse riandare al potere, in futuro potremmo trovarci nella condizione di non poter più scrivere Patria, ma soltanto espressione geografica. Vi sembra una forzatura? Vent’anni fa lo era anche l’ipotesi di un matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Nell’attesa che la Sinistra dei trolley pieni di soldi e dei Rolex oltre a banche e capitalisti riabiliti anche quel forcaiolo di Metternich, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, giusto per portarsi avanti, vorrebbe già sostituire sulle targhe commemorative della città il termine patriota con quello di partigiano. Per il resto si vedrà, perché la follia antipatriottica è come una biglia su di un piano inclinato, acquista velocità esponenziale man mano che scorre giù.
Ma forse – abbiamo pensato – siamo noi a sbagliare sul termine patriota, così siamo andati a dare un’occhiata sulla Treccani. Questo il risultato della ricerca: “Persona che ama la patria e mostra il suo amore lottando o combattendo per essa […] Durante la seconda guerra mondiale, furono così chiamati i partigiani, specialmente nel primo periodo della lotta per la Resistenza”. Sicché, con le sue scombiccherate iniziative, la Sinistra va contro la sua stessa storia, che probabilmente neppure conosce, o fa finta di non conoscere. Infatti, dal 1943 in poi, i patrioti sono stati una sua esclusiva: i Gap, Gruppi di Azione Patriottica, nacquero all’indomani dell’8 settembre su iniziativa del Partito Comunista Italiano… e se comparvero sulla scena per compiere azioni patriottiche, immaginiamo che fossero dei patrioti e non partigiani. Ma il guaio della Sinistra italiana è che essa è avvezza a interpretare la realtà riferendola esclusivamente a se stessa e/o alle contingenze politiche, non alla storia; in psicologia questo è ritenuto il primo sintomo della paranoia.
Oddio, come patrioti amanti della Patria bisogna dire che i comunisti non furono un esempio da imitare se pensiamo all’eccidio delle Fosse Ardeatine che fu innescato dai Gap romani con l’attentato di via Rasella, i cui autori, invece di consegnarsi a tedeschi come faranno nel 1944 i Carabinieri La Rocca, Marandola e Sbarretti per salvare dei civili, fecero uccidere, per rappresaglia, 335 innocenti al loro posto. Ma quelli romani non furono i soli patrioti comunisti a macchiarsi di azioni indegne, perché altri Gap si resero protagonisti dell’eccidio di Porzûs a danno di 17 partigiani cattolici della Brigata Osoppo che si erano rifiutati di operare con i comunisti italiani e iugoslavi. Sì, ha proprio ragione il sindaco di Bologna, l’appellativo di “partigiano” è certamente più adatto per la Sinistra post-comunista, è più roba di casa sua, patriota sarebbe troppo italiano e perciò decisamente fuori posto. O ad essere fuori posto nell’Europa del XXI secolo è l’intera Sinistra italiana?
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