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Governa il Parlamento e non il Quirinale

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Uno che ha firmato il decreto di nomina al dicastero dell’istruzione di una tizia che non possiede neppure il diploma di scuola media superiore non può avere da ridire su di un fior di cattedratico del calibro di Paolo Savona

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Il presidente incaricato Conte ha rinunciato all’incarico di formare il governo e se ne incominciano ad intravedere le ragioni stando alle parole di Mattarella: «Io devo firmare i decreti per le nomine dei ministri assumendone la responsabilità istituzionale, in questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non ha subito né può subire imposizione […], La decisione di non accettare il ministro dell’economia non l’ho presa a cuor leggero».

Presidente v’è qualcosa che non ci torna perché i ministri li deve scegliere il presidente incaricato e non lei. Se Savona non le piace perché è critico verso l’Unione europea, se ne faccia una ragione: rinegoziare tutto con Bruxelles è la volontà della maggioranza degli italiani uscita dalle urne.

E, poi, non si sente un po’ ridicolo? Uno che ha firmato il decreto di nomina al dicastero dell’istruzione di una tizia che non aveva neppure il diploma di scuola media superiore ha da ridire su di un fior di cattedratico del calibro di Paolo Savona?

Complimenti signor presidente, grazie a lei l’Italia non è più una repubblica parlamentare! Non sarebbe il caso che si dimettesse per avere attentato alla Costituzione?

Pur avendo in uggia coloro che mangiano Costituzione tre volte al giorno, egregio presidente, adesso siamo noi a gridare chiaro e forte: «Viva la Costituzione! Viva la repubblica parlamentare!»

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