Gli ospedali buoni per la Sinistra sono quelli prossimi al collasso
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Le stesse forze politiche che fino all’altrieri hanno accusato la giunta regionale di aver smantellato quei reparti di terapia intensiva che nei giorni scorsi hanno fatto la differenza tra la vita e la morte per molte persone, oggi tirano la croce addosso al governatore Attilio Fontana che, nel pieno dell’emergenza e con dei fondi privati, fece approntare presso un padiglione della Fiera di Milano un ospedale da 200 posti letto e che per la Sinistra non conta niente perché ha ricoverato soltanto 25 infetti
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Giuriamo che, nonostante la buona volontà di tolleranti liberali, la Sinistra italiana e i media suoi corifei non li abbiamo mai capiti del tutto: prima dei governi di centrosinistra e del compromesso storico essi volevano “equamente distribuire” un reddito che, tra i ricatti politici della trimurti sindacale e i suoi continui, dissennati scioperi ad oltranza, si produceva con sempre maggiori difficoltà e quando non si produceva si attingeva al debito pubblico, cioè si ricorreva con estrema disinvoltura alle mammelle della vacca statale. Ciò si rendeva possibile perché la Sinistra, che non dimentichiamolo discende dal marxismo statalista anche se adesso veste Armani ed ha al polso il Rolex, conserva nel proprio DNA la tendenza a manipolare la storia e ad alterare la realtà dei fatti, una capacità questa ereditata dal pur fallimentare esperimento di marxismo applicato chiamato anche comunismo, che era solito miscelare qualche verità e delle bugie per far sì che le prime rendessero credibili anche le seconde.
Qualcosa del genere sta avvenendo in merito all’impegno e alla capacità messi in campo dalla Regione Lombardia nell’affrontare l’emergenza coronavirus, un’epidemia che l’ha aggredita in modo diffuso e violento, più di ogni altra regione italiana, a causa dei continui interscambi del suo apparato produttivo con la Cina originatrice del Covid-19. Al riguardo la Sinistra, per far dimenticare i suoi scheletri nell’armadio e i fallimenti annunciati del governo che sostiene, a proposito della diffusione del contagio, sta attaccando con sempre maggiore virulenza la giunta regionale lombarda con delle motivazioni che in parte sarebbero pure condivisibili se non fossero sapientemente miscelata con delle assurdità.
La Regione Lombardia dell’era Formigoni si rese colpevole dello smantellamento della sanità pubblica regionale allo scopo di favorire quella privata? La nostra risposta a un interrogativo del genere sarebbe sicuramente un “sì” perché lo smantellamento della sanità lombarda, ma anche nazionale beninteso, è nei numeri, è un dato oggettivo perché ci sono alcune sentenze della magistratura che lo confermano. È chiaro che su di un problema così sentito e mettendo artatamente insieme questi pessimi precedenti storici con i 15.298 morti lombardi da coronavirus – la metà del dato nazionale – si riesce a veicolare un messaggio d’inefficienza che in realtà non v’è stata perché, nonostante l’accennato handicap, la Regione Lombardia e i suoi medici hanno fatto miracoli nell’impari lotta contro il Covid-19. L’emergenza epidemiologica si poteva gestire meglio, si poteva fare di più nonostante che il governo nazionale avesse negato l’epidemia fino a una settimana prima di decretare il lockdown? Certo, tutto si può far meglio quando si ha il tempo e la capacità di sapere imparare dai propri errori.
Ebbene, la stessa Sinistra che fino all’altrieri ha accusato la giunta regionale di avere smantellato quei reparti delle terapie intensive che nei mesi scorsi hanno fatto la differenza tra la vita e la morte per molte persone, oggi tira la croce addosso al governatore Attilio Fontana che, nel pieno dell’emergenza e con dei fondi privati, fece approntare presso un padiglione della Fiera di Milano, e a tempo di record, un ospedale da 200 posti letto anche se, per fortuna, fino ad oggi esso ha ospitato – apriti cielo! – soltanto 25 infetti da coronavirus. Tra l’altro, questa Sinistra così virologa-dipendente è ancora una volta incoerente posto che, stando proprio ai virologi, in autunno dovrebbe ritornare a far danni il Covid-19. Quindi ci voleva e come l’Ospedale in Fiera!
D’altronde, la validità di questa struttura è nelle parole di un medico, il primario del Policlinico di Milano, Antonio Pesenti, secondo il quale la costruzione è stata giusta «Come mantenere le scialuppe di salvataggio nei traghetti. Se non affondano le scialuppe sono inutili? Noi siamo dei medici e di fronte al continuo aumento della richiesta abbiamo chiesto alla direzione sanitaria della Lombardia di trovare delle soluzioni». Come dire che è stata la scienza, i medici disperati a suggerire di costruire l’Ospedale della Fiera a tempo di record, quella stessa scienza che, per farsene supportare, il governo di sinistra ha infilato in ben quattordici task force.
Ma ormai la logica della Sinistra italiana è la stessa di un becchino cinico secondo il quale una volta costruiti i cimiteri, la gente poi deve morire per forza, e in fretta, per riempirli!