Finché c’è immigrazione…
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I fondi europei nominalmente erogati per stabilizzare l’Africa, sono in realtà gestiti al fine di ingrassare gli speculatori, per tale ragione assistiamo al paradossale fenomeno di una UE che destina fondi per stabilizzare un continente il quale, nel frattempo, viene destabilizzato (oltre che da Francia e Cina) proprio da quelle ONG che ne prendono i finanziamenti, oltre che prenderli dai privati e da soggetti in combutta addirittura con le mafie
– By Cybergeppetto –
In questi giorni di babele politica sulla formazione del governo più indigeribile della nostra storia, tra i penta stellati e quello che è ritenuto il partito di Bibbiano ovvero il PD, pare stia riprendendo fiato il più becero immigrazionismo, quello punito dagli elettori lo scorso anno. Di pari passo pare stia riprendendo piede anche la tesi dello “ius soli”. Eppure i politici di tutti gli schieramenti dovrebbero aver capito che, al netto delle capriole dialettiche, la gente non vuole più clandestini e che tale termine è l’unico applicabile al traffico di esseri umani in corso tra l’Africa e l’Europa… diamine, in democrazia non si dovrebbe insistere su temi invisi alla maggioranza del popolo sovrano!
Il cittadino – elettore, infatti, ha perso ogni stima per gli attori di questo mercimonio, sicché i partiti favorevoli all’immigrazione ad oltranza hanno perduto, semmai lo hanno avuto, il loro consenso: la Chiesa sta perdendo i suoi fedeli e il loro otto per mille, le ONG stanno perdendo i loro finanziamenti, l’ONU, l’UE e similari non hanno mai avuto una reputazione così bassa tra i cittadini. Pertanto, passare le giornate a discutere su come sarà il governo anti sovranista in prefigurazione è uno spreco di tempo poiché non sposta il consenso, se non a favore dei sovranisti.
La pubblica opinione ha capito che l’immigrazione è un affare tra scafisti e traghettatori, ed ha capito anche che finché c’è l’immigrazione ci saranno ricchi fondi statali ed europei, esenti tasse, sui quali poter lucrare. I fondi europei, poi, nominalmente utilizzati per stabilizzare l’Africa, sono in realtà gestiti al fine di ingrassare gli speculatori e, per tale ragione, assistiamo al triste, paradossale fenomeno di una UE che destina fondi (soldi anche nostri) per stabilizzare un continente che, nel frattempo, viene destabilizzato – oltre che da Francia e Cina – da quelle ONG che ne prendono i finanziamenti, oltre che prenderli dai privati.
Sappiano i politici che coloro i quali hanno perso i risparmi nelle banche infiltrate dalla politica, di certo non torneranno a votare per i vecchi partiti che in queste ore stanno per intrupparsi insieme con la benedizione del Quirinale, che i giovani senza lavoro non voteranno per i radical chic che li spingono ad emigrare, che coloro i quali avevano una piccola attività imprenditoriale e l’hanno perduta, strozzati dalle tasse, non torneranno a votare i partiti europeisti.
Gli osservatori più attenti, e soprattutto imparziali, vanno ripetendo da tempo che l’immigrazione sta destabilizzando l’Africa anche perché essa è funzionale al controllo delle masse – lavoro a basso costo da parte delle tecnocrazie che hanno avviato questo processo. Il business del “sistema” è comunque al termine: fra tre mesi o fra tre anni si andrà alfine a votare, allora tutto questo finirà.
Qualcuno si duole del fatto che la Lega abbia interrotto l’azione di governo, ma non era possibile proseguire la gestione dello Stato con un partito che fiancheggiava i giudici e che è stato sconfessato sulla TAV in Parlamento da quello stesso partito con il quale intende oggi allearsi.
I moderati dovranno sicuramente soffrire se si farà il governo “giallorosso” tra i due partiti che si erano tanto insultati fino a ieri, ma in fondo è bene che essi gettino definitivamente la maschera del finto progressismo e portino allo scoperto i loro disegni di conservazione,
Quello di oggi – cosa che i conservatori di sinistra non vogliono capire – non è soltanto un problema di immigrazione, perché il cittadino vuol capire chi sta concretamente dalla sua parte e chi, invece, dalla parte delle tecnocrazie che spingono alla dissoluzione della nostra società, diffondendo una cultura suicida che va dell’eutanasia all’omosessualismo, della droga libera al ribellismo alle Forze dell’Ordine, dalla distruzione dei corpi sociali e quei valori che per secoli hanno tenuto insieme la nostra comunità nazionale perfino prima che essa diventasse nazione.
Ma, probabilmente, tra poche ore il presidente della repubblica dirà gli italiani chi non votare alle prossime elezioni.