Difenderanno il non voto fino all’ultimo virus?
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Il Covid prêt-à-porter del governo servirà anche, e soprattutto, per scoraggiare un robusto afflusso degli italiani alle urne che favorirebbe i partiti di Centrodestra da sempre poco inclini a muoversi irreggimentati come certamente faranno PD e grillini tra venti giorni, vista la triplice posta in gioco. A partire dall’afflusso degli anziani, che da sempre votano i partiti del Centrodestra, i quali per non correre rischi molto probabilmente rinunceranno ad andare a votare perché artatamente impauriti
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Ciò che ci colpisce del Covid-19 in questi ultimi tempi è il saliscendi del suo indice di contagiosità. Infatti, il numero dei positivi asintomatici nostrani – quindi non malati – prima tende a scendere, poi a salire, poi a ridiscendere ancora e infine continuare a salire. Tale alternanza si sta facendo sempre più serrata man mano che ci avviciniamo all’apertura delle scuole, un’apertura che promette di essere sofferta per genitori, alunni e docenti, se non proprio un disastro di portata nazionale. Dalla serie: perché preoccuparsi della scuola quando possiamo morire da un giorno all’altro tutti quanti? Ma i dati quotidiani sui contagiati, opportunamente centellinati agli italiani, tornano utili anche per le concomitanti elezioni referendarie, che non è detto vinca il M5S al quale stanno molto a cuore per ragioni di sopravvivenza, e per le elezioni regionali in Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta, elezioni che, stando ai sondaggi, potrebbero finire 5 a 2 per il Centrodestra, inguaiando ulteriormente il governo più a sinistra e malandato della storia d’Italia.
Ed ecco la bella pensata di tenere i nostri connazionali col fiato sospeso, e quindi in sudditanza psicologica nei confronti del governo, fino alla seconda decade di settembre, in modo da distrarli dai disastri politici, economici e sociali che troveranno coagulo proprio in quel periodo. Ma il Covid prêt-à-porter servirà anche, e soprattutto secondo noi, per scoraggiare un robusto afflusso alle urne che favorirebbe i partiti di Centrodestra da sempre poco inclini a muoversi irreggimentati come certamente faranno PD e grillini, vista la triplice posta in gioco. A partire dalla già scarsa motilità degli anziani, che da sempre votano i partiti del Centrodestra, i quali per non correre rischi molto probabilmente questa volta rinunceranno ad andare a votare.
In fondo il giochetto di seminare il terrore per tenere a casa le persone con l’aumento dei positivi asintomatici, che ripetiamo non sono ammalati, è anche abbastanza semplice… basta aumentare i tamponi. Peraltro, secondo il ministero della salute, oggi, mentre scriviamo, i contagi sono 1.444 a fronte di 100.000 tamponi, un po’ meno di ieri ma pur sempre proporzionali al numero dei rilevamenti. Sì, perché è chiaro, almeno a chi ancora ragiona col cervello e non sotto l’influsso del terrore, che più tamponi si fanno e più è facile incocciare in soggetti positivi al Covid-19. È una questione di proporzioni. Per rendersene conto basta leggere al contrario i dati ufficiali veicolati da quei media che sognano la dittatura del virus: il dato dei tamponi lo mettono sempre dopo il numero dei contagiati e dei morti, come fosse un fattore di comprensione secondario e non, invece, primario! Ma tant’è…
E sul condizionamento psicologico degli italiani, circa il prossimo triplice voto, ci preoccupa moltissimo quella che voleva essere una virile rassicurazione del ministro degli esteri Luigi Di Maio dal Giffoni Film Festival: «C’è anche il diritto al voto che dobbiamo garantire ed è per questo che si voterà il 20 e il 21 settembre, in sicurezza ma si voterà». E se lo dice un ministro che, politicamente parlando, ha tradito anche le virgole del programma politico col quale si era fatto eleggere al Parlamento, abbiamo proprio di che star tranquilli. Ma poi, che cosa dobbiamo intendere per “voto in sicurezza”, stante che la Costituzione prevede che il diritto di voto non possa essere limitato a nessuno se non per ragioni penali? Il buon ministro Di Maio si riferisce per caso alla nostra sicurezza sanitaria? Encomiabile preoccupazione quella sua, anche se falsa come una cravatta di Marinella comprata al mercatino rionale di Pomigliano d’Arco a dieci euro. Colpisce poi il fatto che Di Maio, come i politici (compreso qualcuno che abita sul colle più alto di Roma) che fino ad ieri erano i veri negazionisti, oggi siano diventati gli irriducibili fan del coronavirus.
Per essere credibili a proposito di sicurezza, signor ministro, prima dovrete sistemare la questione dei migranti, molti anche positivi al Covid-19, che state spalmando su tutte le località italiane senza darvi nessun tipo di preoccupazione, preferendo mirare ai bersagli facili come Flavio Briatore e ai giovani della movida in veste di untori manzoniani. Eppure c’era un tipo di provvedimento straordinario che, in aderenza alla Costituzione e al buonsenso, potevate adottare per far votare gli italiani in sicurezza e cioè tenere i seggi aperti quarantottore e chiuderli alle ore 23,00 di lunedì 21 settembre invece che alle ore 15,00. Ma questo avrebbe favorito un’evenienza che lei e la sua compagine temete come la morte: l’alta affluenza alle urne e chissà, da qui a venti giorni, che cosa ancora v’inventerete per tutelare non la nostra ma la vostra di sicurezza. Quella della cadrega.
Per cui siamo ragionevolmente certi che il governo proseguirà con lo stop and go dei contagiati e con lo spauracchio della catarsi prossima ventura almeno fino a settembre. Giusto per farci andare alle urne a ranghi ridotti o, se preferite, rimanere chiusi in casa per prudenza. Ciò perché cagati sotto dalla paura… i signori che sostengono il governo intendiamo.