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Dialogo con la luna saggia

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Quando la luna si appende alla volta del cielo sono molti i cuori affranti che le confessano pene, speranze, sogni e desideri come fosse la loro più cara e rassicurante amica

– Enzo Ciaraffa –

 

Viandante – Come sei bella stanotte signora Luna, stai sospesa sulle nostre teste come un lume di saggezza.

Luna – Grazie, nessuno mi aveva mai definita saggia, sei molto caro tu, non mi angusti con gli interrogativi che gli uomini mi pongono da millenni, come pure faceva il vate di Recanati. Dimmi, che cosa posso fare per te viandante gentile.

Viandante – Le persone che ho amato, le cose belle, le cose giuste che ho sognato, signora Luna, l’alba me le ha sempre portate via.

Luna – Le persone amate, se non sono anch’esse un sogno, non si dissolvono all’alba, né si dissolvono i sentimenti, se il cuore che li origina è saldo e sincero, ma trasmigrano da un’anima all’altra.

Viandante – Fosse come tu dici signora Luna sul mio cammino avrei certamente incontrato l’amore, la giustizia e l’amicizia, ma forse la distanza che ti separa dalla terra è troppa per poter capire le ambasce di noi esseri umani.

Luna – Le capisco, le capisco. Non ci credi? Affidameli e conserverò intatti i tuoi sogni, potrai riprenderteli ogni volta che sarò alta nel cielo ad illuminare le strade del mondo come stanotte.

Viandante – Ma qual è la strada per arrivare da te?

Luna – È quella che dal cuore parte e al cuore arriva.

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