Dalla pugna alla pugnetta
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Progressione del pensiero contemporaneo nella lotta di classe dei radical chic. C’erano una volta i rivoluzionari sessantottini, decisi a combattere le forze reazionarie per fare la lotta di classe. La marijuana e l’LSD erano il loro carburante intellettuale, pugnaci e dotati di determinazione degna di miglior causa, ci spiegarono che ci avrebbero dato la libertà sessuale, che saremmo stati tutti uguali, che ad ognuno sarebbe stato dato in ragione delle sue necessità ed in cambio avrebbe lavorato secondo le sue facoltà
– by Cybergeppetto –
Un autorevole scienziato, almeno così dicono, nel metterci in guardia dai rischi dei rapporti sessuali in tempi di Covid-19, anche se con il partner abituale, ci ha consigliato di ricorrere a pratiche onanistiche. Ohibò! Che succede?
Qual è il nostro destino?
Sgombriamo il campo da timori inutili, non si tratta di temere per la vista come ci dicevano i nostri padri onanisti di gioventù pentiti, ma di capire questo nuovo passo del cammino ideologico di un Paese che ormai può cadere in balia di qualsiasi idea, anche la più stramba.
Quelli che hanno i capelli color argento come me, ammesso che li abbiano ancora, sono partiti dallo studiare le grandi battaglie della storia, le pugne come s’ inclinava a chiamarle a scuola, per finire oggi in bagno ad auto soddisfarsi? Com’è che siamo passati dalla pugna alla pugnetta?
Ma non potendo ripercorrere tutta la storia dell’umanità, ci limiteremo ad esaminare quel che è successo dall’epoca della contestazione giovanile in avanti.
C’erano una volta i rivoluzionari sessantottini, decisi a combattere le forze reazionarie per fare la lotta di classe, la marijuana e l’LSD erano il loro carburante intellettuale, pugnaci e dotati di determinazione degna di miglior causa, ci spiegarono che ci avrebbero dato la libertà sessuale, che saremmo stati tutti uguali, che ad ognuno sarebbe stato dato in ragione delle sue necessità ed in cambio avrebbe lavorato secondo le sue facoltà.
Furono anni di lotta e di canne, di concertoni e ammucchiate, di corna e canzoni beat, molti di noi, che pensavano di essere nati sotto i cavoli, scoprirono di essere figli dei fiori.
Questi aneliti di libertà, oltre a vanificare il miracolo economico, ci portarono in anni in cui la chiave inglese usata negli scontri era un manifesto politico, le vetrine dei negozi erano un ostacolo non insuperabile per le lotte operaie, la produzione industriale era quella cosa che si faceva tra uno sciopero ed un altro. Tutta quest’attività cinetica non favorì la cultura, in generale, ed in particolare l’apprendimento dell’italiano, la logica divenne zoppicante per la difficoltà ad usare il periodo ipotetico, che implicava la necessità di usare il congiuntivo, una cosa che i politici avevano del tutto abbandonato.
Naturalmente arrivò la redde rationem per le ideologie, che ormai stavano sulle scatole a tutti, non solo a quei quarantamila operai della Fiat che sfilarono a Torino per dare un calcio nel culo ai sindacati. Arrivammo infatti al cosiddetto riflusso, cioè al distacco dei cittadini dalla politica, cadde il muro di Berlino e non vi fu più quasi nessuno che ebbe la faccia tosta di chiamarsi comunista.
Ognuno incominciò a pensare ai ca**i suoi, non che non lo facessero pure prima, anche se si moltiplicarono le associazioni che dicevano di essere solidali con qualcuno. Gli ideologi frignavano e le mignotte facevano affari d’oro. Qualcuno arrivava dall’Africa, ma erano ancora pochi. Una brutta scoppola arrivò con l’eccidio dell’attentato alle Twin Towers, ma tutto finì sommerso da un mare di chiacchiere di un nuovo tipo di “homo ideologicus”, il radical chic con il cuore a sinistra ed il portafoglio a destra.
Ah, che bella cosa l’ideologia! Qualunque cosa succede, l’ideologo si mette a sparare puttanate e alla fine il tempo passa e chi si ricorda più di quante declamazioni inutili abbiamo ascoltato.
Dal crollo delle Torri newyorchesi in avanti è stato un crescendo, stiamo diventando dei cavernicoli tecnologici ed al potere gli andiamo bene così, tutto il giorno a digitare per sentire la flatulenza intellettuale per cui la colpa è sempre nostra e la ragione è sempre dei detentori del potere.
Nel frattempo che il traffico di esseri umani aumentava affogando il vecchio mondo, abbiamo scoperto di essere diventati fascisti, razzisti e, da qualche tempo, anche omofobi.
Ebbene, se non volete abbandonarvi a pratiche sessuali che tanto piacciono ai radical chic, tra tutte le acrobazie LGBTQ ed un tocco di promiscuità poli-amorosa, l’autoerotismo è la vostra sola possibilità.
Siete avvisati.