Dalla carne ai latticini, la bufala è servita
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Uova, latte, carne, formaggi: le fake news ci servono quotidianamente dosi massicce di informazioni errate. Coldiretti scende in campo e sfata i miti negativi che bandiscono dalle nostre tavole alimenti importanti della nostra dieta
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Le bufale imperversano sul web ed è ormai noto quali effetti nefandi abbiano sia sul fronte dell’informazione, sia su quello della salute. L’allarme questa volta è lanciato da Coldiretti, preoccupata per il diffondersi incontrollato sul web di notizie prive di basi scientifiche che danneggiano la salute ma anche l’economia del Paese.
E l’occasione per scendere in campo e sfatare i falsi miti è stata la giornata internazionale della bistecca #bisteccaday con l’apertura al pubblico dei Giardini Reali per il Villaggio della Coldiretti di Torino in Piemonte, con maxi grigliata da record, bracerie, forni, spiedi con migliaia di allevatori e consumatori ma anche cuochi e gourmet insieme a rappresentanti del mondo scientifico per la prima operazione verità sulla carne italiana ed i suoi primati: tra le bugie che circolano sul web, infatti, c’è anche quella che sostiene che la carne sia piena di ormoni. Il trattamento di animali con ormoni – sostiene Coldiretti – è vietato in Italia da 40 anni e in Europa da 35 anni a differenza di quanto avviene in altri Paesi come in Nord America.
A onor del vero le bufale hanno radici ben più lontane e non sono un primato esclusivo del web: prendiamo per esempio la convinzione della nonna che raccomandava di non mangiare troppe uova perchè “fanno male al fegato”. Al contrario – afferma Coldiretti – questo tipo di alimento contiene sostanze utili per il buon funzionamento delle cellule epatiche, come gli aminoacidi epatoprotettori come metionina e colina e una sostanza come l’inositolo utile in particolare per chi soffre di fegato grasso.
Nel mirino delle fake news anche alimenti come il latte che sarebbe dannoso perché è un alimento destinato all’accrescimento di cui solo l’uomo, tra gli animali, si ciba per tutta la vita. In realtà il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni – ricorda la Coldiretti – nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte.
Attenzione anche alla bufala – continua Coldiretti – che vieterebbe a chi è intollerante al lattosio di mangiare formaggi. La stagionatura prolungata di molti formaggi porta, infatti, ad una scomparsa del lattosio, o ad un radicale calo. Inoltre, anche gli intolleranti al lattosio in base ai dati di Efsa, sono generalmente in grado di tollerare senza problemi e disagi dosi fino a circa 125 ml di latte al giorno.
Dottor web si spaccia per dietologo, nutrizionista, biologo… ma ancora una volta si rivela incompetente, e noi come possiamo difenderci? Usando il buon senso e cercando notizie da fonti sicure, parlando con il nostro medico di famiglia e documentandoci in modo più approfondito. E cercando di mettere nel piatto anche un po’ di sana informazione, tranquilli non fa ingrassare!