Dal pisellone di M.me Macron alle invettive contro Alessia Morani

I progressisti sono proprio impossibili. Da ogni latitudine, comunque si chiamino, sono sempre accesi difensori dei matrimoni gay, dei pride dove i partecipanti vanno in giro praticamente col culo di fuori, del femminismo più acceso, della cosiddetta parità di genere, e poi attaccano sui social una bella signora che ha semplicemente indossato una mise un pochino elegante la sera del cenone di Capodanno

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Enzo Biagi sosteneva che è “Difficile capire un Paese dove la stessa cosa è chiamata al Nord uccello e al Sud pesce”. Ovviamente, che cosa sia l’uccello per i nordisti e il pesce per i sudisti, non dobbiamo stare a spiegarlo agli smagati amici che ci seguono sul blog, i quali, a seconda della regione di provenienza, sul tema utilizzano anche altre varianti regionali perché, vivaddio, in Italia c’è la democrazia e ognuno è padrone di chiamare il bigolo come gli pare. Però, da questa liberalità semantica all’idea di collocare un monumentale pisellone sulla sommità della cupola di San Pietro, o sulle guglie del Duomo di Milano, non ci ha provato ancora nessuno!

Invece, stando alle rivelazioni dell’ex ministro della cultura francese, Roselyne Bachelot, nel libro “682 giorni – Il ballo degli ipocriti”, la Francia è più avanti. Pare, infatti, che la première dame, Brigitte Macron, volesse far collocare un uccellone con alla base delle sfere dorate sull’erigenda cupola di Notre-Dame perché quella originale fu distrutta da un incendio nel 2019. Per carità, anche in questo caso vogliamo mantenerci democratici e progressisti e, anzi, poiché Totò sosteneva che “De gustibus non est sputazzellam”, riteniamo che ognuno sia libero di collocare le sculture degli uccelli dove vuole anche se, secondo noi, su di una cattedrale risalente al XII secolo forse stonerebbe un pochino perfino nella disinvolta Francia. Ma si sa, i progressisti, anche quelli d’oltralpe, non sono soliti frequentare le strade della razionalità men che mai la coerenza architettonica e, soprattutto, quella politica.

Ritornando alle nostre patrie contrade, come peraltro hanno bene informato alcuni quotidiani nazionali e talk show, la sera di San Silvestro  è accaduto che l’ex parlamentare del PD Alessia Morani, dopo aver postato una foto su Facebook dove era normalmente vestita e sobriamente truccata come si conviene alle signore di buon gusto che partecipano al cenone di Capodanno (rivelando peraltro di essere una splendida donna), è stata gratuitamente, e stupidamente direi, attaccata soprattutto dai suoi compañeros. Contro di lei estrapoliamo un commento social che spiega anche il tenore di quelli successivi: “Una deputata del mio partito dovrebbe evitare questo reiterato tipo di fotografie, decisamente inappropriate”.

A parte che la signora Morani non è più deputata, ma questi della sinistra cosiddetta progressista pensano di vivere ai tempi della repubblica dei piagnoni di Girolamo Savonarola? Ma come, ogni giorno s’inventano un nuovo sesso, si fanno difensori dei matrimoni gay, dei pride dove i partecipanti vanno praticamente in giro col culo di fuori, del femminismo più acceso, della parità di genere, e poi, accecati da un estetismo bigotto che fu tipico del primo comunismo, attaccano una bella signora soltanto perché ha s indossato una mise sobria ed elegante la sera di Capodanno?

Progressisti del menga e maschilisti frustrati, se la morale politica del vostro partito è da ricercarsi nel make up delle signore, allora siete già belli e fottuti! Scandalizzatevi, piuttosto, per le centinaia di mazzette milionarie prese dal Qatar dai compagni eurodeputati: al cospetto dei vostri deliri informatici, ci verrebbe da suggerire a madame Macron di esportarlo in Italia l’uccellone che non le hanno fatto collocare su Notre-Dame, per … farvene dono.

(Copertina di Laura Zaroli)

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