Da Boragno, Marilena Anzini e il coro Ciwicè
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La sonorità proposta dal coro Ciwicè è acustica e particolarmente suggestiva grazie ai ricchi arrangiamenti vocali che sottolineano la delicatezza dei testi e la profondità delle storie. Durante le performances artistiche del gruppo diretto dalla Anzini c’è spazio anche per improvvisazioni vocali nelle quali viene spesso coinvolto il pubblico presente che, ovviamente, n’è entusiasta. La formazione vocale, peraltro, si distingue per la caratteristica di presentare sempre brani originali e inediti in lingua italiana ma anche con qualche scorribanda ogni tanto nella lingua di Shakespeare
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Della chitarrista e compositrice Marilena Anzini colpiscono subito la dolcezza e la sua capacità empatica, grazie alle quali riesce a mettere a proprio agio chiunque abbia il piacere di avere a che fare con lei. Sotto queste caratteristiche così gradevoli s’indovina, però, anche un carattere forte, determinato e concreto, in altre parole pro-attivo ed affidabile. Infatti, oltre ai suoi impegni artistici, Marilena Anzini svolge un’intensa attività didattica poiché insegna musica, canto, canto corale ed improvvisazione vocale presso alcune scuole ed associazioni, oltre che in un centro diurno per persone con disabilità. Inoltre la nostra compositrice è anche docente di Funzionalità vocale e studiosa dei canti gregoriani. Studia e si occupa anche dei risvolti terapeutici del canto e della voce; a riguardo è stata socia fondatrice e presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Home and Journeyed è collaboratrice del Centro di Ricerca Musicoterapica Arpamagica di Milano.
Attualmente la Anzini, che n’è anche la voce solista, cura un ensemble vocale di sette coriste noto come Ciwicè, ovvero Silvia Angiolini, Cristina Calcaterra, Jessica Di Giovanni, Silvia Masarati, Barbara Scaccia, Chiara Scaccia e Ludovica Varsalona. La sonorità proposta dal coro Ciwicè è essenziale, acustica e particolarmente suggestiva, grazie ai ricchissimi arrangiamenti vocali che sottolineano la delicatezza e la profondità dei testi. Durante le loro performances c’è anche spazio per alcune improvvisazioni vocali nelle quali viene spesso coinvolto il pubblico presente.
La formazione si distingue per la caratteristica di presentare sempre brani originali ed inediti in lingua italiana, con qualche puntatina ogni tanto nella lingua di Shakespeare, brano tratto dal CD “Oroverde” di Marilena Anzini, uscito l’anno scorso e reperibile su tutte le piattaforme digitali. Il perché di un titolo che richiama alla mente foreste lussureggianti ce lo spiega la stessa compositrice: «Oroverde è il colore che assumono le foglie quando vengono attraversate dai raggi di sole. Più che un colore è un incontro, è luce che si scioglie nella clorofilla, è un po’ di cielo che si impasta con la terra, è l’invisibile che diventa visibile. Ci ricorda che l’oro è ovunque, anche dove non riusciamo ancora a vederlo, perché nei tempi difficili sembra nascondersi. Scrivere e cantare queste canzoni è stato un modo per non dimenticarmi della sua esistenza, per non rinunciare a cercarlo».
A chiusura della mostra pittorica di Donato Tesauro, il prossimo 2 giugno il coro Ciwicè si esibirà nella corte della Galleria Boragno di Busto Arsizio e, in onore della nostra Repubblica della quale si celebra il 75° anniversario, esordirà con l’Inno di Mameli.
L’accesso alla manifestazione sarà libero fino al raggiungimento del numero di persone consentito dalle disposizioni anti-covid.
Oroverde, l’ultimo CD di Marilena Anzini, è su tutte le piattaforme digitali.
Spotify: https://open.spotify.com/album/6sn3r9qnWljaSub4fcs402
iTunes: https://music.apple.com/gb/album/1542808092
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCR4gxpumRw-bEb4p_vcL9vg
Chi desiderasse avere il CD fisico, può farne richiesta scrivendo qui o sul sito
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