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Ecco, ci mancava soltanto la eco-arrapata

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Sonja Semyonova
Chissà se la canadese Sonja Semyonova si è resa conto che con la sua eco-relazione con un albero ha stravolto non soltanto il nostro pur nutrito immaginario in fatto di soggetti sessuali, ma addirittura il ricco glossario Lgbtiq+ che fino a oggi prevedeva appena sedici identità di genere e tredici orientamenti sessuali

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Se una femmina della nostra specie intrattiene un rapporto erotico con una quercia, che è un albero solitamente assegnato al genere femminile, possiamo definire quella loro una relazione eco-lesbica? No, non siamo impazziti all’improvviso, intendiamo soltanto partire da questa inusitata domanda per soffermarci su di un altro traguardo raggiunto dalla perversione mentale dal genere umano, nel caso rappresentato dalla quarantacinquenne canadese di Vancouver Sonja Semyonova, che sui social si autodefinisce una storyteller o trasmettitrice di emozioni.

Questa signora, infatti, ha raccontato al quotidiano-tabloid Daily Star del proprio amore erotico (in verità l’ha definito una relazione eco-sessuale) per una quercia: «Mi sentivo sola fino a quando mi sono innamorata di una quercia. Per lei provo grande erotismo. C’era un erotismo così grande e così potente che mi collegava a questa pianta che non sono riuscita ad andare avanti ma, invece, sono rimasta ferma davanti all’albero. La presenza che sento con la quercia è ciò che ho sempre cercato. La sensazione di essere piccola e impotente davanti a qualcosa di così solido e la sensazione di essere al sicuro, mi hanno fatta innamorare». Tra l’altro, la Semyonova ritiene che molti di noi presentino già alcuni elementi di eco-sessualità e conclude che riconnettersi con la natura potrebbe contribuire ad affrontare i problemi climatici… lo confessiamo, fino a oggi non avevamo pensato che per riuscire a sintonizzarci con i problemi climatici dovessimo anche amoreggiare con una quercia.

Ma, come ha informato la diretta interessata tramite il Northeast News, forse questo atto vegeto-carnale da parte nostra non sarebbe neppure necessario perché basta, lei dice, la sincera passione eco-sessuale: insomma, niente strofinamenti lubrici con l’albero: e noi malpensanti che già immaginavamo qualcosa di conturbante simile a quanto avviene nel film giapponese “Onibaba” del 1964, tra un albero e la protagonista.

Chissà se la signora canadese in questione si è resa conto che con la sua eco-relazione ha stravolto non soltanto il nostro pur nutrito immaginario in fatto di soggetti sessuali, ma perfino il ricco glossario Lgbtiq+ che fino a oggi prevedeva soltanto sedici identità di genere e tredici orientamenti sessuali. A questo punto v’è soltanto da sperare che domattina non si svegli qualcuno innamorato folle del tubo di scappamento della vostra auto… chissà dove andremo a finire di questo passo. A riguardo il vignettista Donato Tesauro, che ha disegnato la copertina, pare non nutrire dubbi.

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