Benvenuti in Itaghistan
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In queste ore stanno facendo il giro del web le immagini della preghiera per la fine del Ramadan, dove le donne islamiche viventi in Italia, rigorosamente separate dagli uomini, sono state rinchiuse a pregare in recinti rivestiti di stoffa per non essere viste dall’esterno. Ciò mentre le femministe nostrane e la Sinistra sono troppo impegnate nella realizzazione dei cessi gender per sdegnarsi
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A nostro modo di vedere, la sottomissione di un popolo e di una grande civiltà può avvenire in tre modi: per infiltrazione, per sovrapposizione o per sostituzione etnica. Così pensavamo noi, almeno fino a quando l’Italia, meglio ancora sarebbe dire la Sinistra italiana, non vi ha aggiunto un quarto modo… per complicità, ignorando le responsabilità politiche e morali che si sta assumendo di fronte alla storia. Siamo arrivati al punto che, quando un governo africano o mediorientale vuole liberarsi della sua zavorra sociale, dei riottosi diseredati senz’arte e né parte, ne agevola il viaggio in Italia chiudendo un occhio sulle partenze dei gommoni e delle carrette del mare cariche di donne e bambini che, dopo avere ingrassato gli scafisti fai da te, per la loro imperizia molto spesso annegano durante la traversata.
E fin qui, almeno dal punto di vista storico, non vi sarebbe nulla di osceno perché l’emigrazione clandestina ha sempre comportato dei rischi quando si dirige illegalmente verso i Paesi dove c’è più lavoro, più libertà e più prospettive di costruirsi un futuro magari vampirizzando il welfare di quel Paese. Il guaio è che, coloro i quali approdano sulle nostre coste senza essere invitati, non vogliono costruire il loro di futuro da noi ma decidere di quello nostro. E siccome la storia noi non la studiamo, non ci rendiamo conto di avere sulle spalle un precedente a riguardo che pesa come una montagna, che dovrebbe preoccuparci: il collasso dell’Impero Romano d’Occidente.
Infatti, Roma e la civiltà latina collassarono perché, come noi, i quiriti riuscirono a commettere tre errori in una sola volta, laddove si mostrarono indifferenti (quando non la favorirono) verso la triade dell‘infiltrazione, della sovrapposizione e della sostituzione etnica figuriamoci dove andremo a finire noi che a questa triade abbiamo aggiunto l’aperta complicità di una parte politica, in Italia e in Europa. Morale della favola? I nuovi venuti si stanno costruendo, sotto i nostri occhi, un’altra Italia su misura per loro, l’Itaghistan, dove prende sempre più piede la Sharia, dove le donne soggiacciono rigidamente al versetto 229 del Corano: “Le vostre spose sono un campo per voi. Venite dunque al vostro campo da dove volete e anticipatevi” e dove chiudiamo le scuole per il Ramadan. Come dire che, per volontà divina, le donne islamiche erano senza diritti nei Paesi di provenienza e senza diritti sono in Italia. Non v’è che dire, è un bel risultato per la Sinistra che si definisce progressista, libertaria e per la parità di genere!
In queste ore stanno facendo il giro del web le immagini, provenienti dal Nord e dal Sud dell’Italia, riferite alla preghiera per la fine del Ramadan, dove le donne velate e rigorosamente separate dagli uomini sono stata chiuse a pregare in recinti rivestiti con la stoffa per occultarle alla vista degli infedeli che, poi, saremmo noi che li manteniamo con le tasse che paghiamo e che, anche per questa ragione, non ci ritornano in beni e servizi. E le femministe, i progressisti nostrani che cosa hanno fatto per protestare contro le donne islamiche chiuse nei recinti come animali? Ovviamente niente poverini, sono troppo impegnati a comprare voti e nella titanica lotta per la realizzazione dei cessi gender.
Come se non bastasse questa deprimente situazione, l’incredibile onorevole ivoriano portato in Parlamento da Fratoianni e Bonelli perché, a loro dire, era il paladino degli immigrati sfruttati dai biechi italiani, Aboubakar Soumahoro (…al quale hanno appena arrestato moglie, suocera e cognati proprio per lo sfruttamento degli immigrati), vorrebbe che il Ramadan diventasse una festa nazionale italiana sotto il nome di fine del digiuno.
E, intanto, nonostante il fatto che le leggi italiane – che nessuno fa osservare evidentemente – lo vietino espressamente, sempre più donne islamiche col viso coperto, sconosciute, estraniate e silenti si aggirano per le nostre città come fantasmi della ragione.
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