In nome della legge: baciatevi!
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“Obbligare” i visitatori a baciarsi al Belvedere del Sognatore di Anacapri potrebbe sembrare il divertissement di un’Amministrazione comunale che, abituata a rapportarsi ogni anno con migliaia di presenze provenienti da tutto il mondo, ama prodursi in ammiccanti facezie a uso e consumo dei turisti. Invece, è un’iniziativa molto calata nel tempo presente
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C’è un obbligo che, ne siamo certi, piacerà alla maggior parte degli italiani, di ogni età ed estrazione sociale: quello di baciarsi.
Perché, baciarsi è diventato un obbligo?
Sembrerebbe proprio di sì, almeno nel Comune di Anacapri.
Infatti, l’Amministrazione comunale della seconda cittadina dell’isola di Capri, su proposta di un giovane del luogo, ha fatto installare sulla splendida piazzola panoramica nota come il Belvedere del Sognatore (nei pressi del faro di Punta Carena), un cartello che non lascia scampo ai visitatori un po’ restii a prodursi in lecite effusioni amorose in pubblico: “Zona romantica, obbligatorio baciarsi”.
E allora esortiamo tutti a correre ad Anacapri in qualsiasi periodo dell’anno, specialmente quelle coppie un po’ intiepidite dalla routine, o anziane, che hanno fatto perdere slancio agli ormoni, oppure a coloro che hanno perso il gusto di rubare un bacio al partner, o semplicemente per dichiararsi in uno dei luoghi più belli al mondo.
“Obbligare” i visitatori a baciarsi al Belvedere del Sognatore potrebbe sembrare il divertissement di un’Amministrazione comunale che, abituata a rapportarsi ogni anno con migliaia di presenze provenienti da tutto il mondo, ami prodursi furbescamente in ammiccanti facezie a uso e consumo dei turisti. Secondo noi, invece, è un’iniziativa calata nel tempo che stiamo vivendo perché, mentre dall’Ucraina e dal mare intorno a Taiwan arriva la sinistra eco di tamburi di guerra, alcuni uomini di buona volontà (e non potevano che essere degli italiani!) ci esortano a un gesto d’amore.
Amore carnale diranno i soliti bacchettoni.
E perché no!
Il bacio stimola, tra le altre cose, la produzione di quelle endorfine che ci fanno sentire “drogati” di benessere e di felicità perciò, giusto per riprendere le buone abitudini e in attesa di potervi recare ad Anacapri, vi esortiamo a baciarvi subito, ovunque vi troviate e, nel frattempo, auspichiamo che nell’arcipelago della Campania come a Kiev, a Mosca come a Washington, a Pechino come a Taipei, un bacio sia più forte delle convenzioni sociali, il più potente antidoto contro sentimenti di guerra.
Dunque, baciatevi, baciatevi, baciatevi tutti, il più che potete e ogni volta che se ne presenta l’occasione… in nome della legge dell’amore.
(Copertina di Laura Zaroli)
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