Avamposto sanitario presso la Base NATO di Solbiate Olona
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In un batter d’occhio, nell’area dei parcheggi esterni che sono normalmente destinati alle vetture civili del personale della Base NATO di Solbiate Olona, i militari hanno fatto nascere una sorta di avamposto sanitario che, in collaborazione con medici ed infermieri dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenze – AREU, garantirà un alleggerimento del flusso di ambulanze dei Pronto Soccorso delle province di Varese e Como
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In questi giorni di grande impegno sanitario e logistico per il nostro Paese nel suo complesso, il Corpo d’Armata di Reazione Rapida della Base NATO di Solbiate Olona, a comando italiano, ha reso subito disponibili spazi, personale, materiali e strutture per supportare il grande sforzo che sta facendo in questi mesi la sanità lombarda.
In un batter d’occhio, infatti, nell’area dei parcheggi esterni che sono normalmente destinati alle vetture civili dei militari della base è sorto un avamposto sanitario o Check Point Clinico Avanzato che, in collaborazione con il personale dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenze – AREU, garantirà un provvidenziale alleggerimento del flusso di ambulanze dei Pronto Soccorso delle province di Varese e di Como. Sicché, all’arrivo delle ambulanze in quest’area attrezzata, il personale medico provvederà ad una prima visita per poi, se valutato necessario, indirizzare i pazienti visitati presso la struttura ospedaliera ritenuta più idonea e disponibile.
Dio voglia che questa emergenza sanitaria non duri ancora a lungo e che la nostra gente ritrovi, al più presto possibile, i passati livelli di benessere esistenziale. Ma anche in frangenti così difficili, ci instilla nel cuore un po’ di serenità apprendere che a Solbiate Olona, i militari della Base, stanno lavorando con medici ed infermieri civili per arginare un nemico tanto invisibile quanto insidioso.
Essi non ambiscono a nessun “grazie”, sarebbe superfluo e perfino stucchevole perché quando l’Italia chiama, i suoi soldati in mimetica o in camice bianco conoscono una sola riposta: “Presente!”. E, com’è loro costume, lo fanno senza rulli di tamburo, in fattivo silenzio perché curarsi dell’altro, o servire il popolo del quale sono figli è alla base della loro volontaria scelta professionale.
Sarà… ma abbracciarli tutti col pensiero proprio non se ne può fare a meno, è un insopprimibile desiderio dell’animo nostro.