Auguri principe, sei il meglio dei Windsor
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Il ricorso della storia che si riproduce con Harry non è tanto nel fatto che anche lui sta per sposare una divorziata americana come Edoardo VIII, quanto per quelle caratteristiche della personalità che lo accomunano al prozio, altrettanto anticonformista, sentimentale, ironico
– Enzo Ciaraffa –
Tra quarantotto ore Henry Charles Albert David Mountbatten – Windsor, meglio conosciuto come Harry d’Inghilterra, impalmerà la divorziata americana Meghan Markle nella Cappella di San Giorgio, presso il Castello reale di Windsor. A dire il vero le nozze di principi e teste coronate in generale non ci appassionano troppo, ma nel caso di Harry facciamo volentieri un’eccezione trattandosi di un giovane che ha le qualità giuste per piacere al popolo. E, poi, vorremmo anche ringraziarlo per la cortese lettera che, per il tramite di Miss Spens, ci ha fatto pervenire a seguito di un servizio che gli abbiamo dedicato lo scorso mese di dicembre sul periodico che allora dirigevamo e che gli facemmo pervenire a Kensington Palace: non ne pubblichiamo il contenuto perché la missiva è “Private and Confidential”.
La verità è che, per questo principe, nutriamo una sfacciata simpatia fin da quando, bambino irrequieto, era tenuto a stento per mano da mamma Diana mentre venivano inseguiti da torme di paparazzi. In verità non crediamo che caratterialmente Harry sia molto cambiato da allora e se dovessimo tracciare il suo profilo con poche, essenziali parole lo definiremmo certamente così: «Ironico, sentimentale, scavezzacollo, anticonformista, sincero, semplice, moderno e allo stesso tempo legato alle antiche tradizioni inglesi». Ma col matrimonio di Harry e Meghan, e qui veniamo alla sostanza del servizio dello scorso dicembre, nella casa reale inglese si propone un ricorso della storia.
Negli anni Trenta l’erede al trono britannico, il principe Edoardo, conobbe la divorziata americana Wallis Simpson e in breve tempo ne divenne l’amante. La loro intensa relazione andò avanti senza scosse fino al 20 gennaio del 1936, data in cui Edoardo divenne re della Gran Bretagna, d’Irlanda e di tutti i possedimenti britannici col nome di Edoardo VIII. Il neo re, però, pose come condizione per continuare a sedere sul trono l’accettazione ufficiale del suo legame con Wallis Simpson da parte del Parlamento. Era una condizione che, dati i tempi, non poteva trovare accoglimento in nessun modo perché egli, in quanto re d’Inghilterra, era anche capo della Chiesa Nazionale Anglicana per la quale la Wallis era considerata ancora congiunta all’inscindibile vincolo religioso del matrimonio col precedente marito. La conseguenza diretta fu che, per amore di un’americana divorziata con la quale avrebbe vissuto felice per tutta la vita, Edoardo rinunciò al trono in favore del fratello Giorgio VI, padre dell’attuale regina Elisabetta a bisnonno di Harry.
Ma la similitudine tra i due principi Windsor non è tanto nel fatto che anche Harry sta per sposare una divorziata americana, quanto per quelle caratteristiche della personalità che li accomunano, come la grande capacità di amare, la sincerità, la simpatia e la semplicità.
Non per caso, per fare gli auguri ad Harry all’approssimarsi del suo matrimonio siamo andati a ripescare il discorso che, il 10 dicembre 1936, Winston Churchill fece ai Comuni all’atto dell’abdicazione del prozio cui tanto rassomiglia: «Voglio ancora affermare che la sua personalità non sarà ricordata senza simpatia nelle età future, che essa sarà particolarmente ricordata nelle case dei suoi sudditi più poveri, e che questi dal profondo del cuore augureranno sempre pace e felicità privata a lui e a coloro che gli sono cari».
Ma al principe porgiamo anche l’augurio che – come fece per tutta la vita Wallis Simpson con Edoardo – la bella Meghan si accontenti di vivere alla sua ombra. E non è facile vivere all’ombra di un Windsor, come ebbe a sperimentare la sfortunata sua mamma Diana.