Una giovane vita che si dissolse nel fuoco di un’inutile guerra

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 Partendo dalla breve esistenza di un prozio morto nell’affondamento del transatlantico militarizzato Conte Rosso nel 1941 d’avanti alle coste siracusane, Enzo Ciaraffa è riuscito a tratteggiare, con perfetta sintesi, anche uno dei periodi più brutti  e sconcertanti della storia d’Italia

– Francesco Gaeta –

«La mia infanzia, come quella di tutti i bambini nati nell’immediato dopoguerra, è stata segnata da figure e nomi che all’epoca sembravano mitologici: il fratello della nonna materna, un ragazzo al quale non era ancora cresciuta la barba che fu polverizzato da una cannonata durante la Grande Guerra; il nonno che una volta finite le ostilità, invece di ritornare a casa, se ne andò con D’Annunzio a Fiume; il prozio Raffaele Ciaraffa, affondato mentre navigava verso il teatro di guerra libico».

Partendo da questo ricordo dell’infanzia, l’autore dà corpo a un libro (come al solito ben documentato) attraverso il quale, partendo dalla vita del giovane parente morto nel 1941 nell’affondamento del transatlantico militarizzato “Conte Rosso” d’avanti alla costa siracusana da parte di un sommergibile inglese, riesce a tratteggiare con felice sintesi un periodo tra i più turbolenti della storia d’Italia e d’Europa. Il titolo del libro in questione è: “Una nave che non voleva scendere in mare, un Caporale che non doveva morire”.

Stavolta, però, Ciaraffa, vuoi per affetto, vuoi per deliberata scelta, ha aggiunto alla ricerca e alla fluidezza narrativa alcuni trasalimenti metafisici indugiando spesso sulla stranezza delle (troppe…) coincidenze che segnarono la breve esistenza di un ragazzo di 22 anni. Sicché, come osservato da uno dei recensori, il Generale Medico Achille Coppola, giunto alla fine del libro, il lettore non sa più se ha letto un saggio, un libro di storia, un romanzo, un noir o tutti e quattro insieme, specialmente nel punto in cui narra come una Nemesi la fatale fine del sommergibile affondatore comandato dal Tenente di Vascello Malcom David Wanklyn. E, credetemi, la capacità di saper fondere armoniosamente più stili in un unico libro e tenere il lettore “sospeso” fino all’ultima pagina non è da tutti gli scrittori.

E in più questa volta l’autore non diffonde il libro mediante i soliti circuiti informatici ma con presentazioni dal vivo, perché rimasto deluso dalla scarsa qualità e dallo spessore della carta da essi utilizzata ma soprattutto dalla scadente resa dei colori. Sicché, coloro che fossero interessati ad acquistare una copia del libro potranno richiederlo direttamente all’autore via e-mail (vincenzociaraffa@virgilio.it), il quale provvederà a spedirlo, senza costi aggiuntivi, per il tramite del servizio postale ordinario.

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