Una civiltà troppo… avanzata

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Un aforisma al giorno toglie il medico di torno

– Raffaele Ciaraffa –

Le nuove conquiste giocoforza portarono i Romani a contatto con una civiltà più evoluta come quella greca. Ciò permise ai colonizzati di prendersi una rivincita sui colonizzatori insegnando loro le arti, la filosofia e tutte quelle finezze in cui Catone il Censore vedeva una pericolosa minaccia alle virtù degli antichi quiriti (cioè i romani), in tal modo impegnandosi in una battaglia che non poteva non essere di retroguardia. All’epoca, l’integro e severo Catone non poteva conoscere la legge dell’evoluzione dell’uomo e dei popoli, teorizzata da Giambattista Vico il quale, nei “Princìpi della Scienza Nuova” sostiene che «La natura dei popoli prima è cruda, di poi severa, quindi benigna, appresso delicata, finalmente dissoluta».

A tal proposito ricordo un episodio riferito da un generale dell’esercito Italiano, di cui il narratore fu protagonista anni addietro, in Belgio, dove partecipava a manovre militari Nato. Durante una pausa pranzo con relativi conversari, alcuni ufficiali alleati incominciarono a decantare le virtù delle rispettive nazioni e, approfittando della presenza di ufficiali italiani, rappresentanti di un Paese che all’epoca non godeva di ottima stima nei circoli militari internazionali che più contavano, si sentirono in diritto, ancorché bonariamente, di prenderli per i fondelli. Poiché la conversazione si stava avviando su binari di strisciante provocazione, il nostro generale (all’epoca dei fatti sottotenente), originario del Sud-Italia e memore delle antiche vestigia della civiltà greco-romana pervenuteci anche attraverso i reperti degli scavi di Pompei, da alcuni dei quali si rileva inequivocabilmente che, nell’alta società greca e romana era praticato l’amore omosessuale, pensò di sfruttare la cosa a proprio vantaggio. Sicché si lanciò in un’accorata filippica per arginare la pungente ironia contro l’Italia, terminando con il dire «Signori, a questo punto mi sembra che sia proprio il caso che vi ricordi che, quando voi vivevate ancora nelle foreste saltando da un albero all’altro, nella Magna Grecia si era già pervenuti ad un grado di civiltà così elevato da farci diventare ricchioni!».