Al contrario del direttore del Parco Archeologico di Pompei, non escludiamo che gli antichi popoli italici conoscessero già un qualche tipo di pizza anche se il suo diletto sposo, il pomodoro, era di là da venire. Ciò perché sia i formaggi a pasta filata, come la mozzarella, consumati dai nostri progenitori campani, sia la mozzarella stessa videro la luce nella medesima zona, il circondario di Capua
– Enzo Ciaraffa –
Come i nostri connazionali avranno appreso in questi giorni dai media, durante i lavori di consolidamento di una zona del Parco Archeologico di Pompei antica, su di un pezzo di muro affiorato dall’atrio di una casa è venuto fuori il particolare di un affresco raffigurante un calice di vino, posato su di un vassoio d’argento, vicino a una focaccia che funge da base per alcuni frutti, mentre le fanno da contorno sullo stesso vassoio noci, corbezzoli gialli, datteri e melograni.
Il cornicione e la forma, piatta e rotonda, della focaccia avranno fatto pensare a qualche osservatore di trovarsi al cospetto di una pizza primigenia, cosa che il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, ha escluso perché, secondo lui, all’epoca non si conosceva ancora la mozzarella che, per la cronaca, vide la luce in quel di Capua nel XIV secolo, tantomeno si conosceva il pomodoro che arrivò in Europa dall’America Latina dopo il viaggio di Cristoforo Colombo oltre Atlantico.
Ma mentre il nostro colto e simpatico Zuchtriegel esclude a priori che la focaccia in questione possa in qualche maniera riportarsi alla pizza napoletana, apprendiamo che essa veniva di solito condita col moretum: ma allora, se non è zuppa, è pan bagnato! E sì, perché il moretum era un formaggio fresco a pasta filata – esattamente come la mozzarella – che però veniva insaporito con olio, aceto ed erbe aromatiche… se quella dell’affresco di Pompei non era ancora la pizza Margherita, di certo era l’inizio di un matrimonio felice sebbene povero.
Perché povero?
Perché la pizza nacque come alimento economico e popolare, idoneo a essere consumato per strada dagli appartenenti ai ceti poveri. Infatti, il formaggio, o caseus, all’epoca non compariva molto spesso sulla tavola dei ricchi ma soltanto nel menù del volgo che, probabilmente, doveva divertirsi un sacco a risucchiare con la bocca i filamenti della focaccia-pizza con sopra il latticino antesignano della mozzarella, quei formaggi anch’essi a pasta filata, i Casei Trebulani. Questi formaggi provenivano dalle campagne del basso Lazio e della Campania, in particolare dal circondario di Capua dove, come abbiamo già accennato, inizierà il glorioso e sapido cammino della mozzarella. Una coincidenza, questa, che ci induce a ritenere che la focaccia dell’affresco pompeiano sia stata, con ogni probabilità, una variante locale delle prime pizze prodotte nella Campania Felix.
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