In Italia, precisamente in Lombardia, opera l’unico atleta europeo ad aver raggiunto il prestigioso traguardo del 9° Dan nel Taekwondo. Si tratta del maestro Vitale Monti al quale non è stato concesso il 10° Dan, che è il massimo grado di quest’arte marziale, soltanto perché lo si conferisce post mortem e cioè alla memoria
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Noi italiani, nonostante la scadente classe dirigente che ci ritroviamo, abbiamo la fortuna di vivere in un Paese unico al mondo perché bello dal punto di vista naturale, perché i suoi abitanti parlano tante lingue quante sono le regioni eppure si capiscono (e litigano…) tra di loro, perché è una terra che ha clima caldo al Sud, dove nacque e si sviluppò la civiltà della Magna Grecia, e gelido al Nord dove, invece, nacque l’industria. Insomma nel nostro Paese non esiste un fenotipo perché nessun italiano è uguale ad un altro e, tuttavia, questa varieganza che rende l’Italia un inesauribile vivaio di persone fuori dal comune è molto criticata all’estero. Tutto ciò, quando ci va bene, secondo alcuni maestrini inglesi, tedeschi e francesi è sinonimo d’incostanza e di labilità caratteriale. Non parliamo poi delle maldicenze e degli insulti quando – come è avvenuto nel calcio e alle recenti olimpiadi – li mandiamo a casa con una mano d’avanti e l’altra di dietro. La verità che nessuno vuol dire è che noi italiani, quando ci impegniamo seriamente, riusciamo a fare le cose meglio di chiunque altro al mondo. Sciovinismo? No, riferiamo soltanto un dato della storia.
Lo sapevate, ad esempio, che in Italia, precisamente in Lombardia, opera l’unico europeo ad aver raggiunto il prestigioso traguardo del 9° Dan nel Taekwondo? Si tratta del maestro Vitale Monti al quale non è stato concesso il 10° Dan (che è il massimo grado di quest’arte marziale) soltanto perché lo si conferisce post mortem e cioè “alla memoria”. Come dire che quando Monti morirà gli sarà concesso il massimo livello d’insegnamento. A riguardo, il maestro che è di origini partenopee, starà certamente facendo alla sua maniera temiamo gli scongiuri per rimanere al 9° Dan il più a lungo possibile.
Ma vediamo chi è il Vitale Monti professore di educazione fisica, atleta e maestro. Classe 1958, incominciò a praticare il Taekwondo all’età di 14 anni a Napoli, presso lo storico “Budo Club Napoli” sotto la guida di un maestro coreano. Già cintura gialla dopo soli tre mesi di allenamento, iniziò a cimentarsi nelle gare di combattimento diventando prima campione regionale, poi Cintura Rossa e in breve tempo campione italiano, un titolo che mantenne per ben dieci anni consecutivi. Nel 1978, come membro della Nazionale Italiana di Taekwondo si classificò terzo ai campionati europei disputatisi a Monaco di Baviera e nel 1979 fu decimo ai campionati mondiali di Taipei.
Nel 1982, trasferitosi per motivi di lavoro a Gallarate dove non esistevano palestre e praticanti di Taekwondo, prese ad allenarsi da solo arrivando secondo ai campionati italiani. Nel 2017 fu eletto vice presidente della European Song Moo Kwan Federation.
Ritiratosi dalle competizioni Vitale Monti oggi si dedica alla promozione e alla diffusione del Taekwondo facendo il peripatetico tra la Lombardia, il Piemonte, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia sicché, in poco tempo, sono nate palestre in tutto il Nord Italia dove molti degli attuali maestri sono stati suoi allievi. Ma Vitale Monti, oltre al Taekwondo pratico, insegna anche l’Hapkido in quanto è cintura nera 6° Dan della European Hapkido Federation del Gm Hernando Reyes Mazabel. Da trentacinque anni Monti dirige l’Asd Sporting Club di Samarate e l’Asd Centro Taekwondo di Busto Arsizio con l’obiettivo di promuovere e soprattutto far conoscere – specialmente tra i giovani – le attività sportive con particolare riferimento al Taekwondo.
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