Signora Pilenga…

Ciaraffa e il gonfalone di Cittadella

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Pur trovando disturbante il giornalismo fatto di intimidazioni, di denigrazioni e di attacchi personali ad altri giornalisti invece che di contestazioni oggettive e/o di notizie mediate dalla realtà, non ci sottrarremo a nessun tipo di confronto, presente e futuro, con chi non si preoccupa nemmeno di verificare le fonti, la veridicità delle cose che maldestramente sostiene, offendendo la professione che svolge, quella degli altri e la buonafede dei lettori
– Enzo Ciaraffa –

Avvicinandosi a grandi passi le elezioni amministrative ed europee in un momento di preminenza della fibrillante politica nazionale sulle notizie locali, alla quale si dedicano, per fortuna, anche giornalisti molto accorti, si sono spalancate le cancellate per mettere in libera uscita tutte quelle persone poco avvezze a discettare di politica che, se non andassero a sbirciare quotidianamente su Facebook, non saprebbero neppure che cosa imbastire per tirar fuori un intrigante pezzo per le loro testate.

Premesso quanto sopra, oggi voglio ringraziare la signora Simona Pilenga per averci fatto un po’ di pubblicità con un articolo sul giornale on line “Settegiorni” e non solo, nel quale, a proposito di un nostro normale, pacato intervento su di un’iniziativa del parroco di Fagnano Olona, ha informato i lettori circa la professione da me svolta. Ebbene, lo confesso… sono realmente un Tenente Colonnello [e giornalista] a riposo, che per quasi mezzo secolo ha servito il Paese in armi, e la responsabile redazionale del nostro blog, è un assessore incaricato per la cultura e per i servizi sociali [e giornalista] di un altro Comune.

E allora? Qual è la contestazione mossaci? Dov’è la notizia? Forse che un Ufficiale a riposo ed un assessore non possono svolgere una loro attività professionale? Forse che a mia insaputa hanno sospeso l’articolo 21 della Costituzione? Peraltro, parte dei miei dati personali che la signora ha gettato in pasto alla pubblica opinione come fossero cose disdicevoli, sono già di pubblico dominio da qualche anno, anche grazie ad un emerito collega (suo…) che era aduso scrivere facendo l’acritico copia-incolla da Internet: li conoscono ormai anche i pesci del Ticino!

Fin qui nulla di strano, ormai è risaputo che certuni il “giornalismo” lo esercitano in modo così desolante come la signora Pilenga, probabilmente per conto di evidenti scelte politiche di parte. A mio avviso questa si è fatta portatrice di un maldestro tentativo di intimidazione, peraltro preannunciato. Infatti, dopo che alcuni fagnanesi avevano criticato l’iniziativa del parroco sul social gestito dall’attenta signora Gloria Garbellini, un collega della Pilenga, alle ore 01,00 del 31 dicembre 2018, inviava una mail alla stessa Garbellini (che mi ha autorizzato a riferire il fatto) nella quale, tra le altre cose, “gratificava” quei fagnanesi critici nei confronti del parroco come produttori di idiozie… che bella equidistanza giornalistica e che grande rispetto per le persone e per la loro libertà di pensiero!

Pur trovando indecente questo giornalismo fatto di intimidazioni, di denigrazioni e di attacchi personali ad altri giornalisti, invece che di trovare spunti autonomi, che siano suggestivi ed avvincenti, per poi correttamente mediarli, noi non ci sottraiamo a nessun tipo di confronto.

Pertanto, la signora Pilenga, nella sua immaginifica narrazione ha messo in risalto un dato che non corrisponde a realtà, ovvero che “Il Rullo” tiene bandiera a Solbiate Olona. Allora mi sorge subito spontanea una domanda, sempre in un ambito di menzogne da lei professate: perché non Gallarate, Varese o, addirittura, Canicattì?

E di quale bandiera parla? È evidente che costei è abituata a scrivere solo sotto dettatura o all’ombra di una rassicurante per lei bandiera d’interessi. Questa notizia è falsa, come ho preannunciato.

Probabilmente è servita ad introdurre il falso successivo, e cioè che lo scrivente sia il consulente del sindaco di Solbiate Olona, anche lui trascinato in questa querelle gratuitamente dalla signora Pilenga.

Forse prima di inanellare castronerie una dietro l’altra, la signora avrebbe fatto bene a documentarsi sulle cose che stava scrivendo. In proposito le suggeriamo di consultare gli interessati prima di scrivere su di loro… A tal proposito, accludiamo una galleria di immagini sulle loro attività.

In realtà del sindaco di Solbiate Olona sono stato sì amico ma non consulente. Certamente che quel Comune l’ho nel cuore per avervi tirato su un periodico di sessanta pagine, iniziando in uno sgabuzzino con un antidiluviano computer. L’ho nel cuore per avervi organizzato e diretto, per nove anni e gratuitamente, il festival culturale “Echi della Valle Olona”. L’ho nel cuore perché vi ho incontrato qualche asperità ma anche tanti amici. L’ho nel cuore perché su quel Comune ho scritto un libro – documento su un cimitero cecoslovacco che vi è esistito fino al 1964, I Cecoslovacchi sull’Olona. Il libro, tra l’altro, sta per essere tradotto e pubblicato nella Repubblica Ceca.

Di tutto ciò, e del mio lavoro in generale, pregresso ed in fieri, vado orgoglioso, signora Pilenga. Spero possa dire la stessa cosa per il lavoro che svolge quotidianamente lei.

Immagine di copertina: 21 giugno 2018, Ciaraffa e il gonfalone di Cittadella