Secondo l’economista Giuseppa Alessandro, la globalizzazione e i poteri dominanti hanno trovato un facile alleato in una classe politica insipiente e incompetente, non più al servizio delle democrazie occidentali, ma del tutto assoggettata alla volontà delle banche, come ritiene stia avvenendo anche nell’Unione Europea a trazione tedesca dove, con la falsa motivazione di voler appagare i bisogni dei cittadini comunitari, si stanno invece accrescendo le diseguaglianze sociali, dando vita alla crescita di ceti sempre più poveri, contrapposti a una lievitante ricchezza concentrata nelle mani di pochi, ovvero di pochi Paesi, di pochi soggetti economici, di pochi ceti sociali
– Mario Tesauro* –
In un’intervista che pubblicheremo integralmente il prossimo 10 aprile, l’economista Giuseppa Alessandro sostiene, fatti alla mano, che non ci possiamo aspettare niente di buono da un ‘Unione Europea dove sono stati creati strumenti finanziari a sostegno dei Paesi economicamente più deboli che, però, vengono usati contro di essi, favorendo così l’ingiusto arricchimento di altri. Dove la politica economica e monetaria viene egemonizzata dalla Germania, con la complicità di qualche altro Paese del Nord Europa, al solo fine di stroncare l’avversario economico per conquistare maggior dominio sui mercati. Siamo di fronte, dunque, a una nuova guerra che s’inizia ancora una volta da parte di un Paese la cui storica tendenza conquistatrice manu militari si consuma oggi sui mercati finanziari.
Questo e molto altro troverete nella sapida e articolata intervista che l’economista lombardo-salentina ha rilasciato (telematicamente) al nostro Enzo Ciaraffa e della quale vi anticipiamo, a mo’ di aperitivo, due domande e risposte.
«… in nome di un ecumenismo patriottico al quale non credono neppure i suoi stessi propugnatori e di fronte a parecchi errori del governo sulla prevenzione/gestione della crisi sanitaria, secondo lei la capacità di critica e la passione politica del Centrodestra non si stanno facendo “sterilizzare” dalle circostanze per il timore di vedersi affibbiare qualcuno degli epiteti così cari al Centrosinistra in questi giorni, tipo sciacalli – fasci leghisti – razzisti…»
«… il Centrodestra è il fulcro della politica italiana, al governo di molte regioni tra le quali quelle più economicamente importanti. Ha esperienze di governo e i numeri per andare nuovamente a governare, sempre che ci facciano andare a votare. Ha le competenze e le persone in grado di reggere il timone nella tempesta e, credo, anche il coraggio dei cambiamenti. Gli epiteti oramai noti, che si consumano ad ogni occasione, non fanno più effetto sugli italiani. Gli elettori hanno avuto modo di testare sul campo le capacità e la coerenza dei Cinque Stelle; il PD avevano già imparato a conoscerlo prima…»
«… sicuramente questa crisi senza precedenti nell’ultimo secolo di storia, anche in senso lato si lascerà alle spalle tanti morti e feriti, ma pure qualche Paese che, invece, ne uscirà con le ossa (e le finanze) a posto… l’Italia dove la immagina collocata in questa ipotesi di scenario. E, giusto per terminare l’intervista riallacciandoci a due domande di partenza: crede che il nostro Paese, l’Unione Europea e il mondo ritorneranno al “prima” dell’epidemia …».
«… i Paesi che usciranno da questa pandemia integri, sono coloro che saranno colpiti relativamente dal problema sanitario, quelli che stanno provvedendo ad immettere nel sistema e nel modo giusto un’enormità di liquidità e i furbi (vedi Germania) che avevano già portato il fieno in cascina. Più precisamente la Germania dispone di una banca pubblica, la KFW partecipata per l’80% dallo Stato e per il 20% dai Länder i cui impegni finanziari non vengono conteggiati nel bilancio pubblico tedesco aggirando così i vincoli europei riguardo al patto di stabilità, gli stessi che s’impongono agli altri Paesi dell’UE. Questo artifizio consente alla Germania di attingere indisturbatamente alle casse pubbliche senza dar conto all’UE e lo stanziamento dei 550 miliardi di euro annunciato a sostegno delle imprese deriva proprio da questa surrettizia forma di aiuti di Stato. È facile prevedere che la Germania, insieme a qualche alleato del Nord Europa, creerà più di un problema ai Paesi in crisi come l’Italia, nell’imporre i presupposti finanziari idonei ad ottenere dei finanziamenti… così si realizzerà sul campo, e senza sparare un colpo, l’ennesima vittoria del dominatore tedesco in Europa…».