Se non vedete la fata …

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Un aforisma al giorno toglie il medico di torno

Lungi dal voler spiegare un mistero come l’innamoramento degli esseri umani, sul quale da migliaia di anni si vanno rompendo il capo poeti, scrittori e scienziati senza approdare a una spiegazione convincente, abbiamo trovato indicativo a riguardo, il pensiero che il poeta e scrittore francese Stéphane Mallarmé dedicò alla sua donna. Ciò perché ancora oggi, secondo noi, quando vi appare la donna amata e non vedete in lei la fata, comunque lo chiamiate, il sentimento che vi portate dentro non è quell’alito divino che chiamiamo amore. Come contributo personale all’individuazione di questo meraviglioso sentimento, ricordiamo di aver benedetto perfino il rosso dei semafori quando, in auto, stavamo accompagnando a casa la persona amata… la sosta forzata ci consentiva di stare qualche minuto di più in sua compagnia.

Tuttavia, non intendiamo indugiare in sdolcinature tardo romantiche sul tema, ma piuttosto soffermarci sul convincimento che, rivestire con una patina di soprannaturalità il soggetto del nostro bene, è un’esigenza non soltanto individuale ma addirittura sociale, di sopravvivenza della specie umana. Infatti, si potrebbe stare con una donna anche senza amarla, soltanto per puro piacere fisico, ma costruire una vita insieme, una relazione sociale impegnativa e prolungata è un percorso faticoso, irto di difficoltà e di sacrifici. Sicché, soltanto una «…una fata dal cappello di luce» è capace di darci le giuste motivazioni per tentare insieme l’eterna avventura della vita.

P.S. Non ci è ignoto il fatto che molti fidanzati, mariti, ex mariti e avvocati sarebbero pronti a giurare che certe fate hanno fatto presto a trasformarsi in diavolesse, ma il più delle volte essi dimenticano che quelle diavolesse sono diventate tali perché hanno avuto dei diavoli per partner.

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