Sandra Grampa, la fantasia è il muro contro i colpi bassi della vita

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La raccolta di lavori autobiografici dell’autrice bustocca Sandra Grampa tocca ogni aspetto della nostra vita, bello o brutto che sia, mediante la sapiente fusione di realtà e fantasia. Tuttavia, dai suoi scritti, viene sempre fuori un messaggio di ottimismo che è anche un anelito di fiducia nel futuro, perché, in fondo, la fantasia è soltanto il filtraggio della realtà attraverso la lente dell’ottimismo

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Nel corso di un incontro con alcuni giovani della Sardegna, avvenuto il 20 ottobre del 1985, Giovanni Paolo II esortò questi a prendere in mano la loro vita per farne un capolavoro, intendendo con ciò che, in capo a ognuno di noi, v’è il dovere di sviluppare al meglio le nostre potenzialità interiori per “costruirci” come persone e come credenti. Per raccogliere il monito di quel grande papa occorre possedere, però, ciò che in tempi lontani definimmo “Il dono delle tre effe”, che altro non sono che le iniziali di facondia, fantasia e fede. Ebbene, ci siamo sempre chiesti quante persone avessero questo dono trino ma poi, per caso, ci siamo ritrovati tra le mani una raccolta di racconti autobiografici e di poesie dal titolo La realtà della fantasia – pubblicato dalla casa editrice Albaccara – e ci siamo persuasi di averne finalmente trovata una: Sandra Grampa Rigolio.

Quest’autrice, secondo noi, lo possiede davvero il “dono delle tre effe”, perché, come tiene ad accennare essa stessa nel prologo, è riuscita a fare della sua opera la via d’uscita ideale da un mondo intossicato dalla contrapposizione e dall’intolleranza. Però, nessun autore riuscirebbe a far questo se non possedesse fede, facondia e fantasia. E d’altronde, per accertarsene, il lettore deve soltanto scorrere, dalla prima all’ultima, le 121 pagine del libro, a partire dalla poesia introduttiva intitolata Fantasia e realtà, e non poteva essere altrimenti visto il titolo della raccolta: “Dammi una favola in cui credere/che mi faccia da corazza…”. E nel corso di una vita lunga e intensa, Sandra Grampa Rigolio, di questa corazza ne ha avuto spesso bisogno perché dalla lotta al linfoma, alla prematura perdita di persone care, al mutare di un destino che sembrava già scritto a caratteri d’oro, la sorte non le ha risparmiato davvero nulla.

Ma è a questo punto della sua vita che scende in campo la terza effe: la fede. Grazie ad essa la nostra autrice sente riaccendersi dentro un nuovo fuoco di solidarietà e d’idealità nei confronti del prossimo, due sentimenti che sono aderenti al titolo della sua raccolta perché, in fondo, la fantasia è soltanto il filtraggio della realtà, quale che essa sia, attraverso la lente dell’ottimismo.

 E la raccolta di Sandra Grampa Rigolio di ottimismo ne è intrisa.

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