Rosa e radical chic, il governo prossimo venturo

Share
By Cybergeppetto

Il caso della nave Diciotti ha fatto rialzare la testa ai radical chic, li pensavamo cornuti e mazziati dopo la batosta elettorale del 4 marzo, ma li abbiamo ritrovati tutti pimpanti a farsi intervistare dopo aver incontrato i clandestini, pardon, i migranti.

Visto che la macchina radical chic si è rimessa in moto, sicuramente gli sforzi congiunti della magistratura militante, dei burocrati europei, di George Soros e dei benpensanti italiani faranno cadere questo governo così cattivo che piace tanto agli italiani. I gruppi WhatsApp fanno girare un video in cui Renzi, sì proprio lui, dice che fra poco ritoccherà a loro.

Torneremo ai bei tempi del ribaltone del ’94, oppure a quelli più recenti del governo Monti, gli italiani possono votare quel che gli pare, tanto il governo lo fanno i poteri forti.

Certo questa volta il discorso è più difficile, gli italiani non tollererebbero di rivedersi i burocrati del pensiero unico di nuovo in sella.

Molto probabilmente sarà necessario fare delle scelte innovative, un bel governo tutto rosa pieno di personalità scelte nella società civile potrebbe essere la soluzione. È chiaro che si tratterà di selezionare molto accuratamente sulla base di competenze ben note ed assolutamente di livello.

Barbara D’Urso potrebbe utilmente fare il presidente del Consiglio dei ministri, si tratta di una personalità che è ormai nel cuore di tutti gli italiani che guardano la Tv trash e la sua propensione al gossip potrebbe essere un utile corredo all’attività comunicativa del governo.

Asia Argento potrebbe ben figurare come ministro delle Pari opportunità, si tratta di una carriera costruita sul campo, che ha una dimensione sicuramente internazionale ed un rapporto con gli uomini privo di timori reverenziali.

Barbara Palombelli, con l’esperienza accumulata in Tv nei programmi giuridici, potrebbe essere un ottimo ministro della Giustizia, una rete Rai potrebbe essere dedicata ai processi ai leghisti.

Come la vedete Alba Parietti alla ministero della Difesa? Dopo delle donne scialbe come la Pinotti e la Trenta, una coscialunga della sinistra potrebbe rivitalizzare il nostro vetusto strumento di difesa meglio della pillola blu.

Assai delicato sarebbe il nodo dell’Economia, dicastero pesante e difficile, si potrebbe riesumare Cicciolina, viste le sue difficoltà con il vitalizio che le vogliono togliere, indubbiamente sinora si è gestita molto bene ed ha combattuto tante battaglie nelle file del partito radicale.

Per il Lavoro io vedrei bene Lucia Annunziata, ha sempre rotto le balle a tutti sul lavoro, quello che a mano a mano si è perso, se ne occupi in prima persona, al massimo porterà un po’ sfiga.

Al Turismo potrebbe andare Sabrina Ferilli, storica attivista della sinistra, attrice di lungo corso anche in varie fiction care alla propaganda della sinistra al caviale, un nome, una garanzia.

All’Istruzione potrebbe andare Vladimiro Guadagno, pardon, Vladimir Luxuriache potrebbe continuare il lavoro sui generi grammaticali iniziato ai tempi della Boldrini. L’obiezione che Vladimir non è una donna mi sembra del tutto inconsistente in questi tempi di confusione sessuale. Certo sarà complicato trovare il genere grammaticale per ogni tipo di nuovo sesso: lesbo, gay, bisexual, trans, queer e chissà quant’altro, gli studenti rimpiangeranno le declinazioni del latino e del greco.

Potremmo andare avanti all’infinito, ma un fatto è chiaro, un paese eccezionale come l’Italia rischia di continuare ad avere la classe politica di sempre, burattini messi al loro posto per fare tutto tranne quello che vogliono i cittadini, mai ‘na gioia…